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IL VETRO TRA II e III SECOLO D.C.
Produzione e distribuzione in area romano-ostiense - Fecit te 15

Opera vincitrice della NONA edizione del concorso FECIT TE

Copertina del libro
€ 38,00
Versione stampata

Il vetro si rivela sempre più un’importante fonte documentaria per la ricostruzione della storia della tecnica e dell’economia antica, oltre che per la ricostruzione del suo utilizzo in ambito quotidiano. La sua particolare struttura produttiva prevedeva la separazione tra il momento della creazione del vetro grezzo, a partire dalla fusione delle materie prime, che avveniva a opera di un numero limitato di officine primarie (levantine ed egiziane), e quello della realizzazione degli oggetti nelle numerose officine secondarie, sparse in tutte le regioni dell’impero e anche oltre. Bisogna considerare parte integrante di questo processo anche il riciclo. Il ricorso alla rifusione dei rottami, infatti, consentiva non solo di abbassare i costi, ma anche di sopperire - almeno in parte - al rifornimento di vetro grezzo. I relitti, unica fonte a testimoniare le vie marittime che collegavano i due tipi di officine, conservano spesso nel carico anche vetro grezzo, oltre al vasellame. Il corretto riconoscimento degli indicatori di produzione (strutture e scarti) consente di mappare la presenza di questi centri e dei vetrai che in essi lavorarono. Parallelamente, lo studio del vasellame vitreo in circolazione in un determinato territorio contribuisce alla ricostruzione delle relative dinamiche di distribuzione. Questo volume racchiude il tentativo di tenere insieme tutti questi aspetti, focalizzando l'attenzione in particolare sul II e il III secolo d.C. La raccolta delle informazioni a oggi disponibili su questo periodo, infatti, rivela la presenza di numerosi centri secondari nelle aree mediterranee, così come in quelle interne. È in questo quadro che si inseriscono le testimonianze dell’area romano-ostiense, relative sia agli indicatori di produzione sia al vasellame e alla bollatura.

INDICE

PRESENTAZIONE di Lucia Saguì
INTRODUZIONE

Uno sguardo agli studi sul vetro di media età imperiale
I contesti archeologici dell’area romano-ostiense
Il vetro nelle collezioni

CAPITOLO I.
LA PRODUZIONE

1.1. Officine primarie
1.2. Officine secondarie
1.2.1. Gli indicatori di produzione da Roma, Ostia e Portus
Roma
Ostia
Portus

1.2.2. La lavorazione del vetro nel resto della Penisola e nelle Province tra II e III secolo
Penisola italiana
Province

1.3. Collegare officine primarie e secondarie: vetro grezzo, vasellame e rottami sui relitti

1.4. Riciclo: pratiche e strutture

CAPITOLO II.
IL VASELLAME

2.1. Produzioni a matrice
Piatti, vassoi, coppe, scodelle
Bicchieri, coppe, skyphoi e kantharoi con decorazione ad alto rilievo e sfaccettature
2.2. Produzioni soffiate
Bicchieri, ollette e calici
Kantharoi e skyphoi
Piatti, coppe e scodelle
Bottiglie, brocche e fiasche
Balsamari

2.3. Tecniche e motivi decorativi
2.3.1. Alto rilievo
2.3.2. Sfaccettature, “chicchi di riso” e motivi geometrici
2.3.3. Incisione
Il gruppo “Contour Grooves”
Il gruppo “di Linceo”
Il gruppo “Baia-Puteoli”
2.3.4. “Filamenti serpentiformi” (Snake-threads/Schlangenfaden)
2.3.5. Appliques
Rosette, conchiglie, divinità
Medaglioni con busti maschili e femminili
2.3.6. Decorazioni pinzate: mammillature, pinne, filamenti
2.3.7. Filamenti a “reticolo” o pseudodiatreti

CAPITOLO III.
I BOLLI

3.1. Bolli su vetro da Roma
3.2. Attestazioni dall’area romano-ostiense
3.3. Catalogo dei bolli da Roma, Ostia e da Collezioni

APPENDICE

Roma. Siti e contesti urbani e suburbani
Siti urbani
Siti suburbani

BIBLIOGRAFIA

L'AUTRICE

Barbara Lepri si è laureata in Metodologia della ricerca archeologica presso l’Università Sapienza di Roma, con una tesi dal titolo Scavi alle pendici NE del Palatino (“Terme di Elagabalo”). Il vetro dalla prima età imperiale al XX secolo; ha conseguito il Dottorato in Archeologia delle Province romane presso la Ludwigs-Maximilians-Universität di Monaco e questo volume ne costituisce la revisione aggiornata. Nel 2019 è stata titolare di un assegno di ricerca presso l’Università di Urbino, durante il quale ha indagato il rapporto tra vetro e luce. Oltre alla partecipazione a numerose campagne di scavo a Roma e in varie regioni italiane, ha collaborato con Università e Soprintendenze, nonché con importanti enti stranieri che svolgono ricerche in siti dell’Italia centro-meridionale. In particolare ha approfondito i temi legati alla cultura materiale e all’archeologia della produzione nell’ambito di progetti della British School at Rome (Falacrinae, Forum Novum, Portus), dell'École française de Rome (Musarna e Piazza Navona) e del Deutsches Ar-chäologisches Instituts-American Academy in Rome (Ostia). È autrice di pubblicazioni su ceramica e vetri di età romana ed è stata relatrice in convegni nazionali e internazionali.

F.to 17X24, pp. 304, Brossura filo refe, Ill. B/N