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LUCERNE BOLLATE IN ITALIA CENTRALE E SETTENTRIONALE
(I-II sec. d.C.)
Aspetti tecnici, epigrafici, commerciali - Fecit te 13

Copertina del libro
€ 35,00
Versione stampata

Il volume si propone di analizzare alcuni aspetti della produzione di lucerne di Roma e Modena con una prospettiva di tipo economico che tenga conto di dati tecnici, organizzativi e commerciali, con particolare attenzione alla funzione del bollo. Dopo una panoramica sulle problematiche relative allo studio delle lucerne e alle ipotesi sinora formulate sulle possibili funzioni dei bolli posti su ceramica fine, si passa all’analisi delle officine prese in esame, soffermandosi sui luoghi di produzione al momento conosciuti e sui bolli attestati. In seguito vengono analizzate alcune produzioni galliche ottenute tramite calco da esemplari prodotti in Italia, con particolare attenzione alla fortuna dei modelli italici in questa provincia; un ultimo capitolo è dedicato al confronto tra la modalità della bollatura in Italia centrale e in Italia settentrionale, in cui il bollo è interpretato in funzione del contesto pratico ed economico di cui è il prodotto. L’opera affronta la bollatura come fatto legato ad esigenze produttive e commerciali specifiche e utilizza il caso delle lucerne come fonte per un’interpretazione di una possibile funzione del bollo.

PRESENTAZIONE

CAPITOLO I.
LE LUCERNE: ASPETTI GENERALI

1.1. Le lucerne
1.2. Il bollo
1.3. Metodologia
1.4. Breve storia degli studi

CAPITOLO II.
IL LAZIO

2.1. La produzione laziale
2.2. Impianti produttivi
2.3. I bolli
2.3.1. Produttori singoli
2.3.1.1. Età augustea - giulio claudia
2.3.1.2. Dal 50 al 100 d.C.
2.3.1.3. Dal 70 al 140 d.C.
2.3.1.4. Dal 90 al 140 d.C.
2.3.1.5. Produttori a cronologia lunga
2.3.1.6. Dal 160 al 230 d.C.
2.3.2. Gruppi di lucernarii appartenenti alla stessa gens
2.4. I ceramisti laziali: un quadro riassuntivo
2.4.1. Età tardo-repubblicana e augustea
2.4.2. Dal 50 al 100 d.C.
2.4.3. Dal 70 al 150 d.C.
2.4.4. Dal 150 al 230 d.C.
2.5. Rapporti con altre produzioni
2.6. Alcuni casi di imprenditoria femminile
2.7. Distribuzione e modelli economici
2.7. 1. Nel Lazio
2.7.2. Nelle province 2.7.3. La Sicilia: un possibile “indicatore di provenienza”?
2.7.4. Importazioni di lucerne africane nel Lazio

CAPITOLO III.
L’ITALIA SETTENTRIONALE E LA PRODUZIONE DI LUCERNE A CANALE

3.1. L’origine
3.2. Impianti produttivi
3.3. I bolli
3.3.1. Età augustea
3.3.2. Età giulio-claudia
3.3.3. Prima età flavia
3.3.4. Tarda età flavia
3.3.5. Età traianea
3.3.6. Cronologia incerta
3.4. La produzione principale: Modena
3.4.1. Le officine
3.4.2. I ceramisti: un quadro generale
3.4.2.1. Età augustea
3.4.2.2. Età flavia
3.4.2.3. II secolo d.C.
3.4.3. Le lettere
3.4.4. I signa
3.5. La società dei ceramisti
3.6. Diffusione in Norditalia

CAPITOLO IV.
GEMELLI DIVERSI: SURMOULAGE E LUCERNE ITALICHE IN GALLIA

4.1. La tecnica del surmoulage
4.2. I siti produttivi
4.3. Tra imitazione e creazione originale
4.4. Lucerne italiche: la distribuzione in Gallia
4.4.1. Lione
4.4.2. Lungo il Rodano
4.4.3. La Gallia centro meridionale
4.4.4. La Gallia centro settentrionale
4.5. Produzioni e commerci
4.6. Le lucerne: contesti d’uso
4.7. Lucerne italiche in Gallia: l’assorbimento dei modelli

CAPITOLO V.
LA BOLLATURA DELLE LUCERNE: DALLA GRAMMATICA ALLA PRODUZIONE

5.1. La bollatura
5.2. I ceramisti laziali
5.3. I ceramisti norditalici
5.4. Il bollo: soluzioni semplici per strutture complesse

CONCLUSIONI

1.1. Il bollo in Italia centrale e settentrionale
1.2. L’area laziale
1.3. L’area modenese
1.4. La bollatura

BIBLIOGRAFIA

L’AUTRICE
Silvia Marini, archeologa, laureata e specializzata in topografia antica presso l’Università di Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia presso la medesima Università con una tesi sull’economia della produzione delle lucerne romane; è stata chercheur invité al CNRS di Lione, presso la Maison de L’Orient et de la Méditerranée: durante questo periodo ha approfondito i temi relativi alla copia di modelli italici nella provincia. Ha preso parte a numerose campagne di scavo (Vada Volaterrana, Luni) e attualmente partecipa a progetti internazionali in Italia (Vada Volaterrana Harbour Project) e all’estero (Misis Hoyuk Excavation Project), occupandosi della gestione dello scavo dei materiali archeologici. I suoi principali interessi sono relativi alla cultura materiale del mondo romano dalla tarda repubblica all’epoca tardo-antica, con particolare riferimento alla produzione di ceramiche fini e ai processi economici che regolano gli scambi commerciali su lunga distanza.

F.to 17x24, pp. 248, Brossura filorefe, Ill. B/N