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Restauro come impegno istituzionale
L'opera di Alberto Terenzio a Roma e nel lazio (1928-1952)

Copertina del libro
€ 45,00
Versione stampata

Alberto Terenzio, Soprintendente di Roma e del Lazio fra il 1928 e il 1952, si trovò ad affrontare un quarto di secolo particolarmente delicato per la tutela e il restauro in Italia, condizionato dalle politiche di esaltazione della romanità promosse dal fascismo e dalle distruzioni provocate dalla guerra. Lo studio storico-archivistico e la verifica diretta sugli edifici all'epoca restaurati ci restituisce il profilo di un funzionario operoso, ma sostanzialmente pragmatico, poco incline alla formulazione di assunti teoretici, totalmente assorbito dai contenuti gestionali e tecnici del proprio lavoro.

Sommario:
Presentazione (Maurizio Caperna e Donatella Fiorani).
Introduzione.
Capitolo I. Breve profilo biografico di Alberto Terenzio.
Capitolo II. Il Pantheon e la Villa Farnesina a Roma: nuove acquisizioni e restauri nei primi anni Trenta.
Capitolo III. L’attività nei complessi archeologici romani.
Capitolo IV. Note su alcuni restauri si-gnificativi di edifici religiosi. Appendice. La chiesa di S. Famiano a Gallese (Viterbo) (Lara Luzzi).
Capitolo V. La tutela dell’“ambiente monumentale”: idee e procedure.
Capitolo VI. Il restauro nel secondo dopoguerra fra ripristino e “forme semplificate”.
Conclusione.
Abstract.
Bibliografia.
Indice analitico

F.to 23x30, pp. 168, Ill. B/N e a colori