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UTOPIA E IMPOSTURA
Tutela e uso sociale dei beni culturali in Sicilia al tempo dell'Autonomia

Copertina del libro
€ 35,00
Versione stampata

In virtù dei decreti delega del Presidente della Repubblica, con i quali nel 1975 si dava attuazione allo Statuto autonomistico della Regione Siciliana, la Sicilia dispone di competenza esclusiva in materia di tutela dei beni culturali presenti nel territorio regionale. Muovendo dalla stringente attualità, il libro si propone di ricostruire storicamente nascita e declino dello speciale sistema di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale istituito nell'isola con l’approvazione delle leggi regionali n. 80/1977 e n. 116/1980. Di questa lunga storia, la cui narrazione per necessità procede attraverso la selezione di momenti significativi, si evidenziano prospettive e limiti, le grandi aspettative e le profonde delusioni: l’Utopia del progetto istituzionale e l’Impostura nella sua attuazione. Della prima si rievocano le peculiari radici storiche, si rintracciano gli apporti, anche individuali, segnalando gli aspetti ritenuti più innovativi in una proiezione nazionale. Della seconda si prova a ricercare le cause, a disvelare i processi degenerativi, anche quelli meno conosciuti, e conseguentemente a suggerirne le responsabilità. Il filo rosso che attraversa la narrazione è lo stretto legame tra politica e cultura, il suo evolversi come innovativo progetto di una “politica dei beni culturali” e la sua progressiva dissoluzione, sancita in ultimo dall’imperio del ceto politico a detrimento della autonomia delle competenze scientifiche. Ne scaturisce un affresco vivace e singolare, che suona anche come un monito, un allarme per tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti del patrimonio culturale della Nazione.

INDICE

Presentazione di Carlo Pavolini
Nota introduttiva di Francesca Valbruzzi e Paolo Russo

PARTE PRIMA

IL PONTE INFRANTO. LA “QUESTIONE SICILIANA” DELLA TUTELA DEI BENI CULTURALI
Paolo Russo

I. LE FONDAMENTA
«Desiderando il Re…» e «.... per grazia di Dio e per volontà della Nazione»
1.1. Primizie di Sicilia: dalle regie custodie alla riforma Amari (1779-1863)
1.2. Dall’Italia unita agli anni Trenta

II. LA COSTRUZIONE
«Una vanità, scritta sulle onde del mare»: la Sicilia autonoma
2.1. L’articolo 14, lettere n e r dello Statuto autonomistico della Regione Siciliana
2.2. «Una priorità più prioritaria di ogni altra»: un “bus” per l’utopia
2.3. La stagione delle riforme e “il problema Sicilia”
2.4. Lo stato delle cose
2.5. La Sicilia laboratorio
2.6. La grande occasione: «lo strumento essenziale di una qualificata ed ampia politica di elevazione culturale della nostra popolazione»

III. IL CROLLO
«Perché la Sicilia [...] è stata, prima di tutto e più di tutto, oppressa dai siciliani»

3.1. Dagli anni Ottanta al nuovo millennio: il sospirato esordio e il tristo epilogo
3.2. «Gli intrusi, i procaccianti, gli incompetenti, i favoriti». La Sicilia burocratica

PARTE SECONDA

L’UTOPIA E IL PROGETTO
Francesca Valbruzzi

IV. L’AUTONOMIA SPECIALE SICILIANA IN MATERIA DI BENI CULTURALI La «potestà legislativa» regionale e il principio costituzionale della tutela del «paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione»
4.1. Lo Statuto Autonomistico Siciliano e la Costituzione della Repubblica Italiana
4.2. Il sistema nazionale di tutela del patrimonio culturale e la “Repubblica”
4.3. Il conflitto tra Stato e Regione nella tutela della Valle dei Templi
4.4. La delega statale delle competenze in tema di beni culturali e la tutela disattesa

V. L’UTOPIA: LA RIFORMA SICILIANA DELLE ISTITUZIONI DI TUTELA
La Riforma siciliana: Il dibattito nazionale sul modello di tutela globale e i disegni di legge regionali di istituzione dell’amministrazione regionale dei beni culturali; l’iter parlamentare di approvazione della legge regionale 1 agosto 1977, n. 80 contenente le Norme per la tutela, la valorizzazione e l’uso sociale dei beni culturali ed ambientali nel territorio della Regione Siciliana
5.1. Il prologo: «Provvedimenti per lo sviluppo del turismo in Sicilia»
5.2. Il dibattito nazionale sul decentramento regionale e il modello della Soprintendenza unica territoriale
5.3. I disegni di legge presentati all’assemblea regionale siciliana
5.4. La discussione dei disegni di legge in Commissione “Beni Culturali” dell’ARS
5.5. L’approvazione della legge 1 agosto 1977, n. 80: i punti controversi nel dibattito d’Aula
5.6. La legge regionale 1 agosto 1977, n. 80 contenente le “Norme per la tutela, la valorizzazione e l’uso sociale dei beni culturali ed ambientali nel territorio della Regione Siciliana”
5.6.1. I principi fondanti della legge 1 agosto 1977, n. 80: l’articolo 1
5.6.2. Gli organi di indirizzo delle politiche culturali regionali: i Consigli locali ed il Consiglio regionale per i beni culturali ed ambientali
5.6.3. Le Soprintendenze per i beni culturali e ambientali: struttura e funzioni
5.6.4. L’applicazione dell’art. 13: le convenzioni di ricerca
5.6.5. I due Centri regionali per il restauro e per il catalogo
5.7. La riforma siciliana delle istituzioni di tutela dei beni culturali nella stagione della “politica dalle carte in regola” di Piersanti Mattarella

VI. CRISI E PROGETTO. IL SISTEMA SICILIANO DEI BENI CULTURALI
L’ordinamento delle Soprintendenze uniche istituite dalle leggi regionali 80/77 e 116/80 e l’attuale assetto dell’amministrazione regionale dei beni culturali: nascita e declino delle strutture siciliane multidisciplinari di tutela del «paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione»

6.1. 1980: L’istituzione del “ruolo tecnico dei beni culturali”
6.2. 2000: La soppressione del “ruolo tecnico dei beni culturali”
6.3. L’ultima pianta organica ed i concorsi dei ruoli dei beni culturali
6.4. L’ultima riforma: il potenziamento della rete museale siciliana
6.5. I “promessi” Parchi archeologici siciliani
6.5.1. Il Parco Archeologico di Agrigento
6.5.2. La rete siciliana dei parchi archeologici
6.6. Un’opera incompiuta: Il Piano Paesaggistico della Sicilia
6.7. La disarticolazione del modello siciliano di tutela olistica
6.8. I destini incrociati: Le “riforme Franceschini” e la crisi del sistema siciliano di tutela
6.9. L’insostenibile separazione di “tutela e “valorizzazione” del patrimonio culturale
6.9.1. Il “difficile decentramento”
6.9.2. “Patrimonio dello Stato S.p.A.”: la “valorizzazione economica” del demanio culturale
6.9.3. Il “valore” del patrimonio culturale per la democrazia
6.10. L’epilogo: il laboratorio siciliano e “l’isola che non c’è”

Appendice documentaria
Bibliografia

GLI AUTORI

Francesca Valbruzzi è funzionaria archeologa presso la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Enna. Dopo la laurea in Lettere Classiche presso l’università di Messina (1987) e il Corso di Perfezionamento in Archeologia dell’Università di Catania (1988-1990), ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Archeologia Classica presso l’Università La Sapienza di Roma (1996). I suoi contributi scientifici riguardano l’età romana e tardo antica, e, in particolare, gli studi sui sarcofagi, l’archeologia dei paesaggi e l’archeologia urbana. Ha curato per la Soprintendenza di Enna l’attività di archeologia preventiva e ha redatto la Carta Archeologica del P.T.P.R. della provincia di Enna. Ha diretto progetti di ricerca archeologica nei siti di Morgantina, Ville romane del Casale e di Gerace, Cozzo Matrice e Rocca di Cerere ad Enna.

Paolo Russo è funzionario storico dell’arte presso la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Enna. Ha compiuto la sua formazione a Roma presso l’Università degli studi “La Sapienza”, dove si è laureato (1994) e specializzato in Storia dell’Arte Medioevale e Moderna (1998). Ha in seguito conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte Medievale, Moderna e Contemporanea in Sicilia presso l’Università degli studi di Palermo (2005) e l’Abilitazione Scientifica Nazionale di professore di II fascia (2017). I suoi principali argomenti di studio, relativamente al contesto regionale, sono la cultura figurativa e la produzione artistica nella prima età moderna, occupandosi specificamente di pittura tra Cinque e Seicento e di scultura in legno, oggetto di diversi articoli e pubblicazioni scientifiche.

F.to 17x24, pp. 460, Brossura filo refe