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La tecnologia ceramica tra prima e seconda età del ferro. Il caso di Castion di Erbè (VR) - Fecit te 11

Copertina del libro
€ 38,00
Versione stampata

La ceramica in archeologia è spesso studiata in un’ottica che privilegia le forme più che la tecnologia. Dopo il volume di Massimo Saracino, nella stessa collana, questo lavoro punta invece ad approfondire lo studio delle tecniche nel processo produttivo della ceramica dei Veneti antichi. Il sito di Castion di Erbè (Verona), un centro periferico di media grandezza nel territorio controllato dai Veneti tra l'VIII e l'inizio del VI secolo a.C., ha fornito l'occasione per uno studio di dettaglio delle tecniche di formatura dei vasi e di alcuni procedimenti per la rifinitura e decorazione delle loro superfici, con un approccio che ha associato differenti metodi di studio, come l’analisi autoptica combinata alla radiografica, uno studio dimensionale e statistico dei cercini, l’osservazione allo stereomicroscopio. Il volume affronta così diversi interrogativi e dimensioni di complessità, come la diagnosi dell'introduzione nei repertori tecnici della foggiatura al tornio, l'interfaccia tecnica e cognitiva tra produzione ceramica e metallurgia, le relazioni tra centro e periferia e, in prospettiva più ampia, tra tecnologia e società.

INDICE

RINGRAZIAMENTI
INTRODUZIONE
CAPITOLO I.
IL SITO DI CASTION DI ERBÈ

Localizzazione geografica e geomorfologica
Storia delle ricerche
Modalità insediative
Le attività produttive
Attribuzione cronologica e culturale

CAPITOLO II.
METODOLOGIA DELLA RICERCA

La selezione dei materiali: quantificazione e campionamento
Stato delle conoscenze
Diagnosi delle tecniche: descrizioni e disegni
Analisi radiografica
Analisi dimensionale dei cercini ed elaborazione statistica
Diagnosi della tecnica a percussore e incudine
Osservazione in microscopia ottica
Composizione delle ceramiche: osservazioni preliminari
Sulla datazione dei frammenti

CAPITOLO III.
DIAGNOSI DELLE TECNICHE DI FORMATURA: OSSERVAZIONE DIRETTA E ANALISI RADIOGRAFICA

Tazze
Verifica radiografica
Gli impasti ceramici delle tazze
Le tecniche di formatura delle tazze

Coppe Coppe
Verifica radiografica
Gli impasti ceramici delle coppe
Le tecniche di formatura delle coppe

Scodelloni
Verifica radiografica
Gli impasti ceramici degli scodelloni
Le tecniche di formatura degli scodelloni

Olle
Verifica radiografica
Gli impasti ceramici delle olle
Le tecniche di formatura delle olle

Situliformi
Verifica radiografica
Gli impasti ceramici dei situliformi
Le tecniche di formatura dei situliformi

Dolii
Verifica radiografica
Gli impasti ceramici dei dolii
Le tecniche di formatura dei dolii

CAPITOLO IV.
L’USO DEI CERCINI NELLA FORMATURA: ANALISI STATISTICA DEI DATI

Discussione
La “regola” della formatura degli orli

CAPITOLO V.
DIAGNOSI DELLA TECNICA A PERCUSSORE E INCUDINE

Discussione

CAPITOLO VI.
NATURA DELLA DECORAZIONE A STRALUCIDO

CAPITOLO VII.
OSSERVAZIONI IN MICROSCOPIA OTTICA: SUPERFICI E SEZIONI (E ALCUNE ANALISI CHIMICHE)

Micromorfologie di superficie
Ricostruzione delle sezioni di tre frammenti
Linee di stress, inclusi, pori e atmosfere di cottura

CAPITOLO VIII.
INDAGINE PRELIMINARE DI ALCUNE BORCHIETTE METALLICHE PRESENTI SU UN FRAMMENTO DI TAZZA

CAPITOLO IX.
SULL’EVOLUZIONE DIACRONICA DELLE TECNICHE DI FORMATURA

CAPITOLO X.
CONCLUSIONI

Considerazioni metodologiche sull’uso della radiografia
Sulla tecnica della battitura e sulla compresenza di tecniche diverse
Sull’osservazione dei trattamenti di superficie
Predominio e basso grado di specializzazione nella manifattura a cercini (?)
Altre implicazioni storiche

BIBLIOGRAFIA

TAVOLE

GLI AUTORI
Ester Lunardon, formatasi all’Università degli Studi di Padova, ha conseguito la laurea magistrale in Archeologia nel marzo 2017, con una tesi che costituisce il nucleo originario di questo volume. Attualmente lavora come archeologa in Inghilterra, presso il Canterbury Archaeological Trust.

Giovanni Leonardi è stato professore ordinario di Paletnologia e successivamente di Stratigrafia e processi formativi presso l’Università degli Studi di Padova. Già Direttore della Scuola di Dottorato, della Scuola di Specializzazione in Archeologia, e dei Laboratori di Archeologia del Dipartimento dei Beni Culturali, continua a collaborare con il Dipartimento stesso in diverse ricerche e nelle attività didattiche.

Massimo Vidale insegna Archeologia dei processi produttivi e Near Eastern Archaeology presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova. È autore di numerose ricerche etno-archeologiche ed archeologiche sull’artigianato antico, sia di età protostorica, sia classica.

Ivana Angelini si è laureata in chimica all’Università di Milano. Dal 2000 ha lavorato al Dipartimento di Scienze della Terra di Milano ed in seguito a quello di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova, occupandosi di indagini chimico-fisiche e mineralogiche applicate ai beni culturali. Dal 2015 è al Dipartimento di Beni Culturali di Padova, dove insegna Georisorse per i beni culturali ed Archeometria.

F.to 17x24, pp. 256, brossura filo refe, Ill. B/N e a colori