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I TUMULI DELLA NECROPOLI DI SALVE
Architetture e rituali nell'ideologia funeraria dell'età del Rame

BIBLIOTHECA ARCHAEOLOGICA - 48

Copertina del libro
€ 60,00
Versione stampata

La necropoli di Macchie Don Cesare nel territorio di Salve (LE) ha aggiunto nuovi dati alla conoscenza dei costumi funerari dell’eneolitico meridionale: ha rivelato, infatti, la pratica dell’incinerazione sotto tumulo affermatasi tra la metà del IV e il III millennio a.C. I tumuli di Salve, fatti di terra e di pietre, ricoprivano monumenti realizzati con tipologie diverse, alcuni con articolazioni complesse al loro interno, altri molto semplici costituiti solo da una piattaforma basale su cui poggiavano i vasi con i resti incinerati o questi stessi sparsi sulla superficie, privi di contenitori. In nessuno dei tumuli era presente il corredo. Ma, accanto all’incinerazione, nella necropoli è attestato anche l’uso dell’inumazione come nei tumuli 6, 9 e 7: nei primi due si trattava di ossa non combuste; nel tumulo 7, invece, all’interno di una cista litica che pure conteneva alla base tre incinerati, erano stati deposti circa 50 individui in seguito sottoposti a manipolazioni. Essi, a differenza degli incinerati avevano con sé il corredo i cui componenti, vasi in ceramica e oggetti di ornamento, sono molto simili a quelli rinvenuti a Grotta Cappuccini di Galatone. E’ un quadro composito quello che restituisce la necropoli di Salve: documenta la pluralità di tradizioni esistente tra comunità che vivevano nel medesimo territorio e che condividevano la medesima cultura ispirata ai canoni di Gaudo e Laterza. L’architettura dei tumuli, inoltre, rinvia a modelli diffusi che – se pure con tipologie varie – caratterizzavano il paesaggio funerario di molte regioni europee, inserendo il Salento in quel “mondo interconnesso” che era l’Europa del III millennio a.C. Geomorfologia, paleobotanica, antropologia, analisi archeometriche contribuiscono a ricostruire una visione d’insieme in cui la dimensione funeraria risulta ancorata a dati di realtà che ne affiancano gli aspetti ideologici. Non ultima, la cronologia: la serie di datazioni ottenuta dai vari tumuli fornisce importanti aggiornamenti sull’eneolitico meridionale, spostandone l’insorgenza alla metà del IV millennio in linea con quanto avviene nel resto della penisola.

INDICE

Presentazione
Vincenzo Passaseo

Prefazione
Gianluca Tagliamonte

Introduzione
Elettra Ingravallo

Caratteri geologici e geomorfologici dell’area costiera di Pescoluse (Salve, Salento sud-occidentale)
Paolo Sansò

La necropoli di Salve (LE). Aspetti topografici
Giorgia Aprile, Catia Bianco, Ida Tiberi

I tumuli indagati della necropoli di Salve
Giorgia Aprile, Elettra Ingravallo, Ida Tiberi

Architettura e materiali: considerazioni
Ida Tiberi

Analisi dei residui organici su contenitori ceramici dell’età del Rame dai corredi funerari di Grotta Cappuccini e della necropoli a tumuli di Salve Florinda Notarstefano

I manufatti in materia dura animale
Alberto Cosimo Potenza

L’analisi antracologica dei residui di rogo per la ricostruzione delle fasi meno visibili del rituale incineratorio
Giorgia Aprile, Girolamo Fiorentino

I resti scheletrici della necropoli di Salve
Norma Lonoce, Giorgia Vincenti

Considerazioni finali
Elettra Ingravallo

Bibliografia
Tavole
Abstracts
Gli autori

F.to 21x30, pp. 164, Ill. a colori e B/N