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Fanum Iunonis Melitense L'area centrale del santuario di Tas-Sil? a Malta in età tardo-repubblicana

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Versione stampata

Le attività della Missione Archeologica Italiana a Malta, iniziate nel 1963, portarono alla luce a Tas-Sil? i resti di un luogo di culto che fu da subito identificato con il fanum Iunonis di cui parla Cicerone. Del santuario, frequentato dall’età preistorica sino alla trasformazione in chiesa cristiana, si conservano scarse evidenze monumentali, per la maggior parte riferibili agli interventi di ristrutturazione attuati in età tardo-repubblicana, quando gli spazi vengono riorganizzati e l’area centrale – gravitante intorno al tempio – è monumentalizzata con la costruzione di una corte-peristilio che impiega su tre lati l’ordine dorico e i capitelli corinzio-sicelioti sul braccio antistante l’ingresso al tempio. Il nuovo linguaggio architettonico costituisce un punto di rottura con la tradizione precedente, anche se gli elementi più sacri, in primis il vetusto tempio neolitico, vengono preservati e inglobati nelle strutture ora costruite, secondo una “archeologia della nostalgia” che privilegia i caratteri distintivi dell’identità religiosa locale. Si tratta di un intervento coevo alle ristrutturazioni di alcuni centri urbani della provincia Sicilia (di cui Malta fa parte), e probabilmente realizzato grazie all’iniziativa di personaggi che svolgevano i propri affari tra l’arcipelago maltese e la Sicilia. Negli stessi anni viene costruita anche la celebre domus di Rabat, i cui materiali architettonici presentano strette affinità con quelli del santuario. Emerge quindi come la situazione documentata a Tas-Sil? si inserisca in un quadro più ampio, in cui Malta risulta pienamente inserita in un assetto di traffici, commerci e relazioni politiche che portarono l’arcipelago a diventare una meta ambita anche da esponenti dell’élite, come attestato dallo stesso Cicerone, che qui avrebbe desiderato scontare l’esilio.

INDICE

Presentazione
di Grazia Semeraro

Ringraziamenti

Introduzione

I. UNO SGUARDO SULL’ARCHITETTURA DI ETÀ STORICA FINO ALLA PIENA ETÀ IMPERIALE

II. STORIA DEGLI SCAVI E DELLE RICERCHE
1. La tradizione di studi e l’avvio delle ricerche sul campo
2. Gli anni 1963-1970 e 1995-2012: la messa in luce delle strutture

III. L’AREA CENTRALE DEL SANTUARIO
1. Analisi delle strutture
1.1. Il tempio – 1.2. La porticus – 1.3. I vani a lato del tempio – 1.4. Ricostruzione del ritmo delle colonne – 1.5. Intercolumni chiusi o non transitabili? – 1.6. Il pavimento in cocciopesto – 1.7. Il cortile lastricato – 1.8. Il cortile e il portico di accesso
2. Gli elementi di ordine dorico
2.1. Proposta ricostruttiva e collocazione degli elementi all’interno dell’ordine – 2.2. Analisi dei caratteri formali
3. Gli elementi di ordine “ionico-corinzio”
3.1. Proposta ricostruttiva e collocazione degli elementi all’interno dell’ordine – 3.2. Analisi dei caratteri formali
4. Elementi vari
4.1. Modanature, elementi di coronamento, basi – 4.2. Frammenti di stucco – 4.3. La copertura della porticus
5. Catalogo

IV. IL SANTUARIO DI TAS-SIL? FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
1. Modelli architettonici tra pubblico e privato
2. “Archeologia della nostalgia” ed equilibrio delle forme
3. Malta e la Sicilia in età tardo-repubblicana: riflessioni sulla committenza

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

F.to 21 x 30 cm., pp. 240, ill. b/n e col.