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ARCHEOLOGIA E ANTROPOLOGIA DELLA MORTE. STORIA DI UN'IDEA - BIBLIOTHECA ARCHAEOLOGICA - 36

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€ 90,00
Versione stampata

La decifrazione dei “codici” semiotici, ideologici e, anche, fisiologici della morte ha una storia lunga e complessa che il presente volume cerca di ripercorrere attraverso le due principali ramificazioni disciplinari in cui la questione, per i fini del presente saggio, risulta articolarsi: archeologia e antropologia. La ricostruzione storiografica, focalizzata su società di livello protostorico (in particolare quelle dell’Italia continentale) ma aperta a molteplici riscontri anche con altre realtà, si snoda in otto capitoli dagli albori del positivismo fino ai più recenti e stimolanti sviluppi di tale dialogo interdisciplinare. In particolare l’attenzione si sofferma sulle tappe salienti di un percorso attraverso il quale – con esiti spesso contraddittori – si è cercato di ricomporre in uno schema coerente dal punto di vista storico e culturale il sistema di segni materiali e immateriali che accompagna una morte e può, da un lato, sostanziare l’idea che di essa si ha nella società che lo mette in atto e, dall’altro, dar conto del rapporto metaforico che talvolta sussiste tra le sue modalità di rappresentazione e i meccanismi sociologici che connotavano il ruolo del defunto all’interno del suo gruppo familiare e/o della sua comunità di appartenenza.

INDICE

Presentazione di Michel Gras
Premessa
Contenuti, struttura e obiettivi
1. Introduzione alla semiologia della morte
1. L’ideologia funeraria
2. I molteplici e ambigui “codici” del lutto
3. Archeologia e antropologia della morte. Storia di un’idea
2. L’archeologia funeraria come strumento per la “conquista del passato”
1. Le origini
2. La “ricerca del tempo perduto”
3. I corredi funerari e la questione dell’etnogenesi dei popoli dell’Italia protostorica
4. L’archeologia funeraria in Italia tra la fine del XIX e il principio del XX secolo
5. La rivoluzione inascoltata
5.1. L’approccio “rituale” di Paolo Orsi
5.2. L’approccio “analitico” di Giacomo Boni
6. Fra storia e archeologia. La crisi delle utopie e la certezza delle tipologie
3. La sociologia e l’antropologia della morte
1. Evoluzionismo, Positivismo e Antropologia Sociale
2. Hertz, Van Gennep e la Scuola Sociologica francese
3. Frazer e la «paura della morte»
4. La “psicologia della morte”. Freud e il concetto di negazione
5. L’archeologia e l’antropologia “razziale”. Dall’evoluzionismo alle tesi di Kossinna e della Scuola
storico-culturale di Vienna
6. Particolarismo storico e relativismo culturale
6.1. La Scienza boasiana
6.2. Kroeber e l’interpretazione del «Disposal of the Dead»
7. Effie Bendann: una prospettiva analitica sui costumi funerari
4. Le nuove frontiere della conoscenza: scienze naturali e scienze umane
1. La prospettiva funzionalista in antropologia: organismi biologici e sistemi social
2. “Inventariare” la diversità: strutture e modelli
2.1. Biologia, geologia e storia
2.2. Linguistica e strutturalismo
3. L’archeologia e l’antropologia italiane nell’età di Benedetto Croce
3.1. Fra idealismo e storicismo
3.2. Pettazzoni, Blanc e l’antropologia del lutto di de Martino
4. Neoevoluzionismo e funzionalismo in archeologia
4.1. V. Gordon Childe: dal neoevoluzionismo marxista alla dialettica funzionalista fra archeologia e antropologia
4.2. Riflessione retrospettiva e dissoluzione delle certezze
4.3. La “rivoluzione ecologica” di J.G.D. Clark: «social territory» e «social use»
5. L’“utopia analitica” del pensiero processuale
5.1. Il metodo ipotetico-deduttivo e la nascita della New Arch[a]eology
5.2. «Archaeology as Anthropology»: «Process» ed «Explanation»
5.3. «Technomic», «socio-technic» e «ideo-technic artifacts»
5.4. L’approccio analitico di D.L. Clarke
5.5. Nuove frontiere e limiti del “comparativismo”
a. Evans-Pritchard, Murdock e Gluckman: dalla riscoperta della scuola sociologica francese agli Human
Relations Area Files
Indice generale
b. La prospettiva critica di Ucko: il divario fra l’osservazione empirica antropologica e la ricostruzione teorica archeologica
5.6. Binford, Saxe e l’archeologia dei modelli sociali
a. La New Archaeology e le «Social Dimensions of Mortuary Practices»
b. Presupposti e modelli teorici dell’opera di Arthur A. Saxe
c. Le cosiddette «Binford/Saxe hypothesis»
d. La teorizzazione binfordiana delle «Mortuary Practices»
5.7. Esiti e limiti dell’interpretazione processuale dei rituali funerari
a. La teoria di fronte alla pratica
b. J. A. Tainter e la teoria dell’«Energy expenditure»
c. Dalla «Behavioural Archaeology» alla «Middle Range Theory»
d. Il tramonto dell’“utopia processuale”
5. L’archeologia funeraria in ambito italiano nel Secondo Dopoguerra
1. Analisi e sintesi
2. Stile, tipi e tempo
2.1. La «rinascita» della protostoria laziale e l’approccio stilistico di Gjerstad e Gierow
2.2. R. Peroni, H. Müller-Karpe e l’affermazione dell’approccio tipologico-associativo 2.3. Il “risveglio” dal fango
3. Boom edilizio e indagine scientifica. L’età delle grandi scoperte
3.1. Tutela e conoscenza
3.2. Ricerca programmata e valorizzazione scientifica
a. Alcune esperienze esemplari: Pratica di Mare, Sala Consilina, Francavilla Marittima e l’Incoronata di Metaponto
b. La “scuola” di Veio-Quattro Fontanili
c. Il “sogno” di Buchner: Pithekoussai
4. Metodi, idee e “dialoghi”
4.1. L’affinamento del metodo e delle tecniche di scavo e documentazione dei contesti funerari
a. Topografia, scavo stratigrafico e restauro: dalle macro- alle micro-realtà
b. Rilievo e documentazione
c. L’antropologia fisica
4.2. Dallo scavo all’interpretazione
a. L’esperienza dei «Dialoghi»
b. Ritorno a Ischia
c. «La mort, les morts dans les sociétés anciennes», Napoli-Ischia 1977
d. In difesa della Tradizione: archeologia funeraria e “struttura” dei processi formativi
e. «Lazio arcaico e mondo greco»: “dialettica delle culture” e prospettiva interdisciplinare
f. La lettura paletnologica delle pratiche funerarie: alla “Ricerca” di un approccio “processuale”
Osteria dell’Osa: lo «studio etnografico di una comunità del Lazio protostorico»
La “scuola” di R. Peroni: esperienza e ambizioni del «Centro Studi di Protostoria»
La «Revisione critica dei metodi di analisi sociologica dei corredi tombali in protostoria»
g. Nel Lazio virgiliano: archeologia e fonti letterarie
6. “Oltre il processo”: l’archeologia funeraria alle soglie del nuovo millennio
1. Radici teoriche e concettuali del pensiero Postprocessuale
1.1. Dal “relativismo” del sociale al “relativismo” del reale
a. La “critica” di E. Leach: fluidità e dinamismo dei sistemi socio-culturali
b. La morte come “frontiera”
c. L’esperienza dell’«Esserci» e la relativizzazione del morire nel pensiero di matrice heideggeriana
1.2. La prospettiva interpretativa di C. Geertz
1.3. Il potere delle idee: neo-marxismo, agency e poststrutturalismo alle origini del pensiero postprocessuale
1.4. Dall’antropologia funeraria alla tanatologia: nuove prospettive e vecchie intuizioni
a. La “morte in Occidente” e le origini della tanatologia: Morin, Thomas, Ariès e Vovelle
b. Fertilità, rigenerazione, immortalità, potere, celebrazione, rabbia ed emozione: le molteplici prospettive dell’antropologia della morte e del lutto
2. Una realtà multiforme e ambigua: l’universo semantico della morte nell’era Postprocessuale
2.1. Crisi e decostruzione dei modelli processuali
2.2. Per una semiotica del rituale
a. «Symbols in action»
b. «Simbolismo» e «Relazioni sociali»: E.-J. Pader e i codici simbolici della morte
2.3. L’Archeologia del potere e il potere dei simboli
a. Potere e dialettica delle ideologie
b. Un caso studio: ideologia e megaliti
c. Conflitto, resistenza e negoziazione
2.4. La “crisi delle identità”
a. Le identità sociali ed etniche
b. Colonialismo e postcolonialismo: costruzione, decostruzione e manipolazione dell’identità etnica
2.5. «Gender Archaeology» e «Ageing»
a. Relativismo e costruzione ideologica del “corpo”: sesso ed età “sociale”
b. Dall’archeologia femminista a quella postprocessuale
c. Tempo ed età: codificare l’ “età sociale”
2.6. «Great Tradition» senza «Great Divide»: l’approccio di I. Morris all’ideologia funeraria
a. “Classicismo”, “quantificazione” e “proiezione simbolica”: la dimensione storica delle pratiche funerarie
b. Eroi, antenati, proprietari e cittadini: la “costruzione” della realtà funeraria
c. “Rappresentazione” funeraria e “filtri” demografici: una nuova chiave di lettura
2.7. Dal «Reading the past» di I. Hodder al «Reading the body» di M. Parker Pearson
a. Una “sintesi postprocessuale”: l’Archaeology of Death and Burial di M. Parker Pearson
b. «Learning from the dead»: il corpo come testo
c. Status, gender, kinship e la dialettica tra ruolo e identità
Pratiche sociali e corredi funerari: complessità, ricchezza e apparenza
Sesso ed età: la “politica del gender”
Per una stratigrafia del kinship
d. «Landscapes» e «Deathscapes»: Luoghi e corpi
Il potere dei morti: separazione e aggregazione
Tombe, territorialità e memoria culturale
e. Limiti e prospettive di una etnoarcheologia della morte
2.8. Una sperimentazione “virtuale”: la sintesi di F. McHugh
7. Il dibattito sull’ideologia funeraria in ambito italiano nell’“era postprocessuale”
1. «Archeologia e antropologia»
1.1. Il “Great divide” italiano e la dialettica tra innovazione e tradizione
1.2. Una soluzione possibile [?]: conciliare le prospettive e recuperare il gap teorico
2. Teoria e metodi
2.1. Fascino e potenzialità della “Terra di mezzo”: le occasioni di un confronto
2.2. Metodi e tecniche: “scienza” e “normalizzazione” nella prassi archeologica
a. “Scienza” e “archeologia funeraria”
b. L’esperienza dell’ICCD e l’ideale della “normalizzazione”
c. Il progetto «DANIMS»
2.3. Limiti e peculiarità del «pluriverso» teorico italiano
2.4. Una questione di “prospettive”
a. Modello «protourbano», modello «monogenetico» e modello «sinecistico»
b. Ethnos e Cultura
c. “Cultura” e “facies archeologiche”
2.5. La codifica peroniana dei meccanismi di differenziazione sociale
a. Dal “ruolo” al “rango”
b. Il metodo «combinatorio-insiemistico»
c. Dai “modelli sociologici” alla loro trasposizione funeraria
d. Limiti e potenzialità di un approccio
2.6. Dalla “complessità del sociale” alla “complessità del reale”
a. La codifica “processuale” delle necropoli atestine
b. Quantificare la “complessità”
c. “Rarità”, “valore” e “grado di differenziazione”
2.7. L’approccio “contestuale” di A. M. Bietti Sestieri
a. Dai Dialoghi alla pratica
b. Archeologia e antropologia: una mediazione possibile
c. Tra “processo” e “contesto”: la cultura come «ordine significante»
d. Dalla tipologia critica all’interpretazione simbolica: il binomio “cultura e rituale”
2.8. Il «rapporto metaforico» tra «società dei vivi e comunità dei morti»
a. Utilità, limiti e ambiguità dei “modelli”


F.to 21 x 30 cm, Brossura, pp. 728, Ill. B/N Immagini b/n