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LA ROMA DEGLI ANTIQUARI Cultura e erudizione tra Cinquecento e Settecento VIII

Copertina del libro
€ 48,00
Versione stampata

Gli “antiquari” costituiscono una classe di eruditi per molto tempo sottovalutata. Tra le numerose discipline in cui dovevano essere esperti vanno annoverate la filologia, la paleografia, la numismatica, la geografia, la mitografia, il diritto e molti altri settori del mondo classico. Immeritatamente accusati come retroguardia intellettuale, gli antiquari usavano metodi ancora o di nuovo attuali nel campo dell’archeologia e della storia antica. A loro si deve una vasta produzione letteraria indirizzata a un pubblico internazionale che oscillava tra erudizione e dilettantismo. Attraverso gli scavi, rimasti a lungo in loro mano, hanno contribuito a cambiare la faccia di Roma. A loro spettava anche l’ornamento dei palazzi e l’arricchimento delle collezioni aristocratiche. Questo libro - che copre il periodo tra la nascita della figura dell’antiquario nel Rinascimento e la prima crisi durante l’Illuminismo - fornisce un amplissimo panorama dei campi di attività, degli approcci metodologici e dei rapporti degli antiquari coi mecenati e gli artisti.

F.to 21 x 29,7, Brossura, pp. 232, Ill. b/n