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IPPOLITO II D'ESTE cardinale principe mecenate

Copertina del libro
€ 55,00
Versione stampata

Ippolito II d’Este, figlio del duca Alfonso I d’Este e di Lucrezia Borgia, è l’inarrivabile interprete della magnificenza estense in pieno Cinquecento. Arcivescovo di Milano all’età di soli dieci anni e poi cardinale, diviene uno dei protagonisti nel gioco dei rapporti tra le dinastie regnanti dell’epoca, stringendo e mantenendo per tutta la vita un saldo legame con la corte francese. E se i ripetuti tentativi nei diversi conclavi non serviranno a coronare il sogno di dare finalmente un papa a Casa d’Este, i prestigiosi incarichi politici ed il ruolo di primo piano faranno comunque di Ippolito uno dei protagonisti della scena sociale e politica dell’epoca. È tuttavia nel campo delle grandi commissioni architettoniche ed artistiche che il cardinale di Ferrara troverà la cifra specifica della sua magnificenza. Erede della grande tradizione ferrarese, esprimerà attraverso le sue residenze ed i suoi giardini, prima tra tutti la villa di Tivoli, il raffinato e complesso universo culturale maturato anche nei rapporti che, nel corso della sua vita, intesserà con gli artefici delle sue creazioni, dagli architetti come Sebastiano Serlio, Girolamo da Carpi e Pirro Ligorio, agli artisti come Girolamo Muziano e Federico Zuccari. I saggi presentati nel volume approfondiscono aspetti relativi alle diverse residenze (Ferrara, Francia, Roma, Tivoli) offrendo una panoramica anche su aspetti della vita di corte.

F.to 16,5 x 24, cartonato con sovraccoperta, pp. 536; 320 ill.