L'isola delle madri. Una rilettura della documentazione archeologica di donne con bambini in Sicilia - Sacra publica et privata 2
- Anno: 2013
- Autore/i: Pedrucci Giulia
- Catalogo: Scienze e Lettere
- Argomento: Archeologia
- Collana: Sacra publica et privata
- ISBN: 978-88-6687-032-6
- ISSN:
Mentre le Madri del Faust di Goethe sono auguste dee assise in trono, isolate e silenziose, che mettono tutti a disagio, le madri di questo volume sono modeste e anonime figure femminili, che con semplice atteggiamento “materno” reggono tra le braccia un bambino, talora allattandolo. Potrebbero essere dee, ma potrebbero anche non esserlo. E l’isola in questione è la Sicilia, terra da cui provengono numerose raffigurazioni di queste madri e che è peraltro, per eccellenza, terra di dee, di madri, di sante.
La straordinaria abbondanza (e continuità, e omogeneità) di statuine raffiguranti donne che allattano e la convenzionale peculiarità di un’isola connessa profondamente con il divino femminile costituiscono i punti di partenza per apparentemente divaganti itinerari archeologici, storici e storico-religiosi. Ma essi finiscono per convergere intorno all’ipotesi dell’esistenza sull’isola di culti rivolti a dee curotrofe (connesse genericamente con aspetti della maternità) e ctonie (legate al mondo dei morti e alla terra, intesa insieme come fonte di vita e luogo di morte). Le origini più remote e le caratteristiche più tipiche di queste divinità femminili, che da un certo momento assumeranno nomi greci (tra cui Demetra e Kore), vanno verosimilmente cercate nel mondo indigeno, ma senza escludere apporti provenienti dal Vicino Oriente antico. Non trovano invece fondamento storico due persistenti “miti” moderni, quello dell’esistenza di una antichissima “Grande Madre siciliana” e quello che fa della Trinacria la terra delle “due dee”.
SOMMARIO
Ringraziamenti
Premessa
Indicazioni/precauzioni per l’uso
Gli antefatti
INTRODUZIONE
1. UN PO’ DI ORDINE: STORIA DEGLI STUDI, TERMINOLOGIA E METODO
1.1. Sostrato, sopravvivenze, risemantizzazioni e la «storiografia a rovescio» di Angelo Brelich
1.2. Esiste davvero una “Grande Madre”?
1.3. Esiste davvero una “Grande Madre” siciliana? Ovvero fare storia delle religioni in Sicilia: Emanuele Ciaceri e gli altri
1.3.1. Prima di Emanuele Ciaceri. Per una brevissima storiografia dell’isola (e della Magna Grecia) dall’Umanesimo all’Ottocento
1.3.2. Emanuele Ciaceri e la Sicilia “bucolica” cent’anni dopo
1.3.3. Biagio Pace, la terra nutrice e il sostrato mediterraneo e ariano
1.3.4. Eugenio Manni, i Greci “sicilianizzati” e la “Gran Madre”
1.3.5. Giuseppe Martorana e le Madonne e le sante di Sicilia
1.4. Kourotrophos e kourophoros
1.5. Ctonio (e i suoi derivati)
1.6. Cosa sono gli ex-voto?
1.7. Greci e non Greci: la vexata quaestio
1.7.1. Per una brevissima storia dell’isola
1.7.2. Ethne e religioni: alcune opinioni a confronto
1.7.3. Femmes indigènes
1.7.4. Santuari extra-urbani e santuari di frontiera
1.7.5. L’altra Sicilia. Siculi e Pelasgi
1.8. Fonti scritte e archeologia: storia di un rapporto impossibile
1.9. Studio del mondo antico e folclore: l’eterna tentazione
1.9.1. Il folclore siciliano: Giuseppe Pitrè. E gli altri?
1.9.2. Antonino Buttitta e la “grande dea”
1.9.3. Appendice. Latti i spadda e latti i cori
2. MADRI CHE ALLATTANO: L’ECCEZIONE SICILIANA NELL’ICONOGRAFIA CLASSICA. LARISSA BONFANTE E L’INIZIO DI UN NUOVO PERCORSO
3. LE (POCHE) “MADRI” PREISTORICHE
4. LE “MADRI” PROTOSTORICHE E STORICHE
4.1. Nymphai, meteres, Anna e paides
4.2. Kourotrophoi e kourophoroi
4.2.1. Gela
4.2.2. Agrigento
4.2.3. Selinunte
4.2.4. Megara Iblea
4.2.5. Siracusa
4.2.6. Camarina
4.2.7. Lentini e Catania
4.2.8. Lipari
4.2.9. Imera
4.2.10. Altri siti
4.3. Conclusioni (parziali)
4.4. Conclusioni (ulteriori e propedeutiche)
5. IL CASO PARTICOLARE DI DEMETRA E KORE
6. LE DEE “OLIMPICHE” IN SICILIA
6.1. Conclusioni in breve (Capitoli 3, 4, 5, 6): fra mito, rito e culto
7. RILEGGERE EMANUELE CIACERI OGGI. UN ALTRO CASO PARTICOLARE: ISIDE E AGATA
7.1. Impie, crudelis, et dire tyranne, non es confusus amputare in foemina, quod ipse in matre suxisti? Chi è (sant’) Agata?
7.2. Le origini della festa catanese
7.3. Ritorno a Emanuele Ciaceri, sulle tracce di Iside
7.4. La situla di Iside e il seno amputato di Agata
7.5. La santità femminile: una peculiarità dell’isola?
8. CONCLUSIONI (DEFINITIVE O QUASI)
BIBLIOGRAFIA
Appendice romanzesca: i gattopardi e gli sciacalletti
Appendice poetica: Sicilia bedda matri. Hybla e Dimetra e Kori
Appendice musicale: Sant’Agata su Marte
CATALOGO
AUTRICE:
Giulia Pedrucci è laureata presso l’Università di Bologna in Storia delle religioni del mondo antico e presso l’Università di Parma in Archeologia del Vicino Oriente antico. Dopo il dottorato di ricerca in Antropologia culturale del mondo antico, conseguito presso l’Università di Siena, ha vinto numerose borse post-dottorali, sia in Italia che all’estero, fra cui la prestigiosa Borsa di perfezionamento in studi di Storia delle religioni “Raffaele Pettazzoni” (Accademia Nazionale dei Lincei). Attualmente collabora all’insegnamento di Religioni del mondo classico presso l’Università di Bologna. Oltre a diversi articoli scientifici, ha pubblicato l’apprezzata monografia Cibele frigia e la Sicilia. I santuari rupestri nel culto della dea.
F.to 17x24, Brossura, pp. 304, Ill. B/N