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Il Culto Privato di Roma antica vol. II
La religione Gentilizia e Collegiale

Copertina del libro
€ 22,00
Versione stampata

Un autorevole saggio sulla Religione Romana che presenta come pregio un’analisi approfondita dei documenti. Il culto privato è il cuore della Religione Romana.Questo secondo volume descrive la natura dell’antico Culto Gentilizio proprio alle Genti e dei sodalizi privati. La trattazione completa quanto esposto dall’autore nel I volume su Culto domestico e personale, sono così illustrate tutte le componenti le forme e le manifestazioni del Culto privato a Roma.

L’Autore
Attilio De Marchi (1855-1915) fu insigne cultore degli studi classici, insegnante di Antichità Romane nella R. Accademia Scientifico-Letteraria di Milano, un’opera che ancora oggi, a distanza di oltre un secolo (il primo volume vide la luce nel 1896 ed il secondo nel 1905), resta unica ed insuperata nel suo genere.

Introduzione dell'autore
'Questo secondo volume - che per ragioni non dipendenti dalla mia volontà esce con qualche ritardo - raccoglie quella parte dell’antico culto romano che era proprio delle genti, di particolari classi sociali e dei sodalizî privati; onde, con quanto si espose intorno al culto domestico e individuale nel primo vo­lume, riescono illustrate tutte le forme e le manifestazioni del Culto privato di Roma antica, più o meno fiorenti e attive ac­canto e talvolta in opposizione all’ufficiale religione di Stato.
Tratto nella prima parte di questo volume dei culti gentilizî, materia poco nota e poco studiata, che presentava più facile occasione a ipotesi e induzioni, le quali tuttavia non vorranno, spero, infirmare le mie conclusioni intorno all’autonomia originaria dei culti delle genti precedenti il culto di Stato.
Tratto nella seconda parte, prima de’ sodalizî di carattere schiettamente religioso, poi del culto divino e funerario di tutti i sodalizî in genere. Qui il campo era stato in alcune parti già largamente mietuto, specialmente dall’opera diligente ed esau­riente del Waltzing sulle associazioni professionali; ma il punto particolare di vista dal quale questo mio lavoro studia il materiale, qualche nuova deduzione e notizia che la ricchezza di questo suggerisce a chi vi rivolge direttamente l’indagine, e pur qualche diversa conclusione, giustificheranno a sufficienza l’esser ritornato sull’argomento trattazione del quale non poteva mancare nel piano dell’opera.
Vuol essere questo il primo saggio di un ampio svolgimento monografico di parecchi punti delle Antichità greche e romane, se la critica sarà benevola all’assunto e a me baste­ranno le forze.

F.to 17x24, Brossura, pp. 160 Milano, Giugno 1902