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GIALLORINO Storia dei pigmenti gialli di natura sintetica

Copertina del libro
€ 77,00
Versione stampata

Da anni ormai l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione firma una serie di prestigiosi volumi, affidando ad alcuni dei suoi più valenti funzionari il compito di affrontare tematiche originali ed importanti legate alla problematica del restauro, della conservazione e alla storia del patrimonio, considerando i Materiali della Cultura Artistica. Per la prima volta vengono redatte delle pubblicazioni che intendono fornire un regesto dei singoli materiali e delle loro caratteristiche, con metodologia scientifica e apparati storico-critici. La particolare formula editoriale permette la fruizione dei manuali sia da parte dell’addetto ai lavori quanto dall’appassionato. Si analizza l’opera d’arte oltre che nei suoi aspetti estetici anche nel materiale di cui è fatta e nella tecnica utilizzata dall’autore. Restauratori, storici dell’arte e studenti, oltre che appunto semplici curiosi, hanno apprezzato per questo volumi come Marmi Antichi, Legni da Ebanisteria, I Materiali per l’edilizia paleocristiana o Fotografia, a cui si aggiunge ora Giallorino. Storia dei pigmenti gialli di natura sintetica che si propone di svelare alcuni segreti della pittura che risiedevano, soprattutto, nelle misteriose miscele con cui i maestri realizzavano i loro colori seguendo antiche ricette e formule spesso andate perdute. Claudio Saccaroni si addentra quindi in un capitolo oscuro e interessante della storia delle tecniche, determinando l’origine di un pigmento che ha trovato largo uso in pittura, indagandone non soltanto le caratteristiche chimiche, ma sondando tutto il meraviglioso intreccio di rimandi simbolici che si nascondono dietro ogni colore. Una tonalità richiamava infatti significati perfettamente riconoscibili dalla cultura del tempo e oggi sconosciuti, per cui il giallorino prima di essere un pigmento era per i pittori ed il loro pubblico emblema di falsità, malvagità o invidia e veniva impiegato nelle composizioni o per personaggi in cui fosse necessario evocare tali sentimenti. Da una storia, anzi dalla preistoria del pigmento, riscontrato in vetro e ceramiche dall’antichità pre-classica, l’autore effettua una ricerca tra i trattati Quattro-Cinquecenteschi fino a riscontrarne la fortuna anche all’estero. Vengono inoltre fornite imprescindibili informazioni sulla composizione chimica del colore e del suo raggio d’applicazione su vari materiali, dalla tela ai manufatti d’arte applicata. La pubblicazione è arricchita da approfonditi riferimenti bibliografici, sia archivistici che critici, e corredata da un vasto apparato illustrativo. Un’indagine ampissima, dunque, che conferma la fortuna e l’accuratezza di questa collana diretta da Gabriele Borghini di cui questo è il sesto volume.

F.to 17 x 24, cartonato in tela con sovraccoperta, pp. 448, 230 col., 50 b/n