Mosaici e pavimenti della Toscana II secolo a.C. - V secolo d.C.
- Anno: 2011
- Autore/i: Bueno Michele
- Catalogo: Quasar
- Argomento: Archeologia
- ISBN: 978-88-7140-463-9
- ISSN:
Studiare il mosaico nel mondo romano significa oggi sviluppare prospettive di indagine assai più ampie rispetto alla semplice analisi stilistica che ha tradizionalmente improntato gran parte delle ricerche su questa classe di manufatti. Se si vuole restituire al rivestimento pavimentale la piena dignità di documento storico, è necessario partire in primo luogo dall’analisi dell’edificio di cui esso è parte integrante: ecco allora che anche le trame geometriche e i motivi figurati della decorazione musiva possono costituire una fonte di primaria importanza per ricostruire non solo le modalità di formazione e trasmissione del repertorio, ma anche, in una prospettiva più squisitamente archeologica, assetto planimetrico, fasi edilizie e funzione dei contesti architettonici di pertinenza.
A partire da tali premesse, il volume di Michele Bueno affronta la “cultura musiva” dell’Etruria centro-settentrionale, corrispondente, grosso modo, ai confini attuali della Toscana. Anche in Etruria, come nel resto della penisola, l’espansione di Roma determinò infatti la trasformazione del paesaggio e del volto dei centri urbani. Allo stesso tempo, anche gli spazi interni degli edifici pubblici o privati – terme, domus, villae – si rinnovarono attraverso l’allestimento di sistemi decorativi, parietali e pavimentali, fedelmente ispirati ai modelli della capitale, a testimonianza dell’adesione dei committenti alla nuova stagione politica e culturale. Muovendosi all’interno delle stanze decorate dei maggiorenti locali, l’Autore analizza oltre 400 pavimenti – afferenti alle tecniche del cementizio, del tessellato, dell’opus sectile e del laterizio – che costituiscono il punto di partenza per un’indagine ad ampio spettro, sia di natura archeologica che tecnica e storico-artistica. Alla ricostruzione planimetrica degli edifici e all’analisi topografica del tessuto abitativo dei centri indagati, fa da contrappunto l’analisi tecnica e cronologica dei manufatti. Lo studio più propriamente stilistico-tipologico degli schemi geometrici o dei motivi figurati consente infine di documentare in modo esaustivo la tradizione decorativa di questo comparto geografico così profondamente influenzato dalla capitale, a partire dai primi passi del processo di romanizzazione fino all’età tardoantica.
F.to 21x29,7, pp. 694, Brossura filo refe, Ill. b/n