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FRANCO GIULI. Opere dal 1959 al 2009

Copertina del libro
€ 30,00
Versione stampata

Formato 23 x 27, brossura, pp. 240, 60 b/n, 100 col.
Nel volume viene ripercorsa la carriera dell'artista con una selezione di opere dal 1959 al 2009. Dopo l'esperienza informale della fine degli anni cinquanta, Giuli rivolge il suo interesse verso forme nuove di espressione, passando dalla esaltazione della macchina e dalla dinamica dello spazio alle superfici prospettiche in funzione dei fattori luce-spazio colore-forma. La costruzione, è sì equilibrata che la superficie pittorica rivela la profondità del segno e delle forme, facendo assumere agli assetti geometrici costruttivi un valore percettivo, dove la luce ha una parte determinante sugli elementi geometrici composti. Nel decennio che si snoda tra il 1963 e il 1973 si dedica prevalentemente alla ricerca cromatica sulla tridimensionalità. Risalgono al 1965 le prime opere inoggettive dove il colore svolge un ruolo decisivo sui piani in funzione della luce e dello spazio creando rapporti variabili. Dal 1972 al 1978 il suo lavoro parte da un razionalismo che, attraverso vari periodi di ricerca, ha avuto come punto di maggior interesse lo spazio prospettico e il rapporto tra colore e vari materiali. I cartoni ed i legni sostituiscono il colore per realizzare grandi opere tridimensionali angolate. Nel 1979, superata la fase legata all'uti Iizzo dei cartoni, dei legni e delle carte nere, bianche e grigie, Giuli passa alla tela di juta dalla trama netta e regolare, mettendo a fuoco i colori che vengono su di essa dipinti. A questo punto è possibile cogliere delle sensazioni cromatiche quasi paesaggistiche dove le strutture si vestono di colori e di luce propria ribaltandosi e rispecchiandosi in uno spazio a loro congeniale. Il colore, prima compresso e compatto, torna ora ad espandersi e a vibrare nelle strutture come alla ricerca di uno spazio nuovo e di una nuova identità. In questi anni Giuli ripropone il colore nell'ambiguità strutturale nelle opere di grandi dimensioni attraverso il controllo razionale dello sviluppo delle strutture. La ricerca continua nel creare una divisione sagomata dell'opera, disposta ad incastrarsi e disincastrarsi con aperture e chiusure con vari posizionamenti nella parete. Dopo la realizzazione di opere di grandi dimensioni sulla dinamica dello spazio, realizza strutture in legno tridimensionali che, come scrive Armando Ginesi, "assomigliano a lingue di fuoco, agili, veloci, saettanti, eleganti".