Istantanee
(Collana Castalia)
- Anno: 2008
- Autore/i: Santirosi Silvia
- Catalogo: Edilazio - Edilet
- Argomento: Narrativa
- ISBN:
- ISSN:
Tascabile, pp. 80, brossura
Il rifugio di un tavolino al caffè della stazione non è in fondo diverso da quello privato della propria stanza. Non si abita, ma si è murati vivi. La “morta murata” è delusa, inutile cercare di nascondersi, perché “anche il buio è vivo”, e “guardare il mondo da dietro una finestra… non protegge dal dolore.” La poesia (neppure quella di Silvia Santirosi) non protegge dal dolore, e non dispensa saggezza. La poesia è canto e danza, “carpe diem, hic et nunc”, e nella sua gratuità sta la sua invisibile grandezza.
(dalla Prefazione di Claudio Piersanti)
Cosa dovrebbe fare un poeta che voglia semplicemente, paganamente, deliziosamente poetare?
Una risposta possibile è questo lavoro di Silvia Santirosi che, come sciogliendo una riserva, tenta l’esplorazione ed esordisce in poesia parlando di un esordio in poesia: guardando obliquamente sia alla modernità che alla materia poetica.
Un libro di frammenti: un brano di autobiografismo che sfiora l’anonimità della folla stracittadina accanto al vero della vita immaginata; ecco la boutade, il gioco di parole, il concettismo linguistico, l’espressione filosofica, accanto a momenti di lirismo disincantato e puro: lingua poetica, lingua a grado zero, lingua di qualsiasi altro.
Ogni cosa è messa accanto all’altra: esposta ad una luce attenta, ma non accecante.
E di pagano e semplice si sente di certo questa volontà giovane, allegra, vivace a poetare anche se poetare significa stendere sul lettino clinico il moderno per cercarne nelle viscere la poesia: il mistero del carattere.