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Autori di epigrammi sepolcrali greci su pietra. Firme di poeti occasionali e professionisti

Copertina del libro
€ 30,00
Versione stampata

MSM 9/24/2 -
Disponibile in pdf a Euro 20,00
In 8°, bross., pp., 147-316
Indice:
Prefazione
Introduzione

I. Epigrammi con firme in prosa
1. Herodes
2. Kallis
3. Markellos Sidetes
4. Artemidoros
5. Dionysios Magnes
6. Hipponikis
7. Fratello di Olimpia
Dubia
8. Leontis

II. Epigrammi con firme interne al metro
9. Artemidoros di Attaleia
10. Pollianos
11. Didymos
12. Zosimos.
13. [Markianos]
14. Loukoullos
15. Semnos
16. Maximos
17. Agathopous
18. Gaudentios

Dubia
19. Philopator
20. Hadrianos

III. Acrostici ed enigmi numerici
21. Diliporis
22. Gaios
23. Apion
24. Aristodemos
25. Sarapion
26. Dionysios
27. Sophytos

IV. Epigrammi con firme incerte
28. Agathon
29. Ioulianos
30. Aphrodisios
31. Aeimaries

V. Firme rimaste prive del relativo epigramma
32. Menelaos
Distribuzione geografica e cronologica degli epigrammi
Conclusioni
Tabelle sintetiche per autore
Tavole di concordanza
Abbreviazioni bibliografiche
Bibliografia
Strumenti informatici

RELAZIONE

Letta e approvata nell’adunanza del 18 aprile 2008 sulla Memoria di Eleonora Santin, Autori di epigrammi sepolcrali greci su pietra. Firme di poeti occasionali e professionisti, presentata dal Socio Nazionale S. Panciera nell’adunanza del 14 marzo 2008.
Se i carmina sepulcralia graeca di trasmissione epigrafica sono numerosissimi, assai pochi sono quelli di cui conosciamo l’autore poiché è eccezionale che questi ne rivendichi la paternità firmando il suo componimento. La Memoria ne riunisce tutte le testimonianze, solo 34 per 32 diversi versificatori (comprendendo anche alcuni casi dubbi), provenienti dalle più diverse regioni del mondo greco o in qualche modo grecizzato.
Dopo aver stabilito alcuni indispensabili criteri di selezione e di classificazione del materiale (cosa debba intendersi per firma, modo di esprimerla, posizione da questa occupata fuori o dentro l’epigramma), le singole testimonianze sono riprodotte, se possibile, con corredo fotografico, ed analizzate in tante schede quanti sono i firmatari, dedicando particolare attenzione alla firma appunto ed alla sua formulazione, ai rapporti tra committente, defunto e poeta, alla figura di quest’ultimo, agli aspetti formali e stilistici dei singoli componimenti.
Non si può parlare, in genere, di poeti di alta cultura ed ispirazione (si tratta per lo più di modesti o addirittura scadenti versificatori), ma interessanti risultano, da un lato la constatazione del progressivo trapasso da un anonimo artigianato della parola alla nascita ed all’affermazione di una coscienza autoriale, dall’altro la corrispondente tendenza a ridurre lo spazio riservato al defunto (alla perpetuazione della cui memoria l’epigramma in origine doveva principalmente servire) per far posto al desiderio di fama del poeta e del committente. Una trattazione a parte è riservata alle composizioni contenenti artifici, come gli enigmi numerici, gli indovinelli o gli acrostici, finalizzati a richiamare l’attenzione sul nome del poeta o del defunto-poeta.
La distribuzione cronologica dei casi raccolti è compresa tra il II sec. a.C. è il IV sec. d.C. con una particolare concentrazione nel II sec. d.C. Quella geografica non vede in testa l’Attica, ma altri territori come la Tessaglia, l’Italia, in particolare con Roma, l’Asia Minore e l’Egitto. Si annoverano tra i firmatari poeti professionisti che scrivono su commissione, poeti occasionali che scrivono per se stessi o per familiari, intellettuali, avvocati, altre persone che hanno studiato e poetano per amici, compagni di studio o d’armi.
Mancava una raccolta di questo genere. L’Autrice l’ha realizzata con buona consapevolezza metodologica, ampia informazione ed indipendenza di giudizio (non mancano prese di posizione divergenti dalla dottrina corrente) con il risultato di fornire non solo un utile strumento di lavoro da tener via via aggiornato, ma anche di illuminare aspetti poco esplorati della cultura e della mentalità del mondo greco o grecizzato.
In considerazione di ciò, la Commissione è concorde nei ritenere lo studio degno di pubblicazione e nel raccomandarlo alla Classe di Scienze Morali perché lo accolga nelle sue Memorie.