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LA STELLA FIAMMEGGIANTE. Varietà d'opinioni sull'origine della Libera Massoneria

Equipeco

Copertina del libro
€ 45,00
Versione stampata

LO STATUTO DEI FILOSOFI SCONOSCIUTI Théodore-Henry de Tschoudy traduzione Maria Vissicchio

36 immagini a colore
6 immagini b/n
176 pagine
A4 carta patinata 130 gr
copertina plastificata
Che un ciarlatano, senza principi e senza pudore, abbia una cosí cattiva opinione di coloro ai quali si rivolge, da ritenere di poter proporre delle assurdità insostenibili col tono di un uomo ispirato; che costui inoltre, nei suoi discorsi di elogio destinati alla persuasione dello spirito e ad una modifica sostanziale del cuore, abbia la sfrontatezza, per dare peso alle sue asserzioni, di presentare l’arte dei Massoni come una scienza eterna e necessariamente tale: che cosa se ne può dedurre?
Senza dubbio la scienza è in Dio, essa è in lui da sempre: una pia e sana filosofia può ragionare in tal modo di ogni cosa, ma questa metafisica sublime delle perfezioni dell’Essere Supremo non ha basi storiche collocate nel tempo, e che bisogna fissare in una determinata epoca. So bene che in alcuni libri sacri Dio è raffigurato con una cazzuola in mano nell’atto di comandare dalle alte mura della santa Sion, mentre presiede ai lavori, assemblando le pietre e unendole col cemento destinato a questo scopo; ma questa metafora, contenuta in particolare, in quei quaderni che offrono solo allegorie, non si annovera forse, nella categoria di quelle parabole difficili il cui senso è solo morale e sul quale i ragionamenti non hanno alcun diritto di soffermarsi?
Il fasto e l’ostentazione sono a volte cosí vicine al nulla, che non è difficile prevedere anticipatamente una simile sorte. Uomini meno maldestri, ma ben piú pericolosi, perché conoscono bene le risorse della persuasione, attraverso un’accorta gestione delle debolezze dell’umanità, hanno voluto costruire favole ancora piú tollerabili. [...]
Scuole di eroi, vivai di grandi uomini, ricompense ai valorosi guerrieri, asili per la nobiltà indigente, rifugi consacrati alle virtú e alle opere dell’umanità, eremi sacri destinati alla perfezione della morale, all’abitudine della sua pratica, all’applicazione dei suoi precetti: mi basta vedere i risultati felici di queste congregazioni per non avere bisogno di conoscere la loro origine.
Théodore-Henry De Tschoudy nacque a Metz il 21 agosto del 1727, discendente da una famiglia originaria del Cantone svizzero di Glaris. Nel 1747 quale avvocato, fu consigliere di Stato e membro del Parlamento di Metz. Verso il 1750 arrivò in Italia, attirando subito l’attenzione del Vaticano (nel 1751 Benedetto XIV rispolverò integralmente la bolla In Eminenti -proprio a causa del Suo attivismo- del 1738 contro i massoni di Benedetto XII). Nel 1752, sotto il pseudonimo di Chevalier de Lussy, fa pubblicare, all’Aia, il primo pamphlet intitolato Étrennes au pape o Les Francs-Maçons vengés, quale risposta alla bolla di scomunica lanciata dal papa Benedetto XIV. Un secondo pamphlet, dello stesso anno, dal lungo titolo: Le Vatican vengé, apologie ironique pour servir de pendant à l’étrenne au Pape ou lettre d’un père à son fils à l’occasion de la bulle de Benoit XIV avec des notes et commentaires par le Chevalier de L. imprimé à Rome, aux dépens de l’Inquisiteur et se vend à la Haye. (NB: Benedetto XIV si chiamava Lambertini e secondo lo Tschoudy era MASSONE!!!). Nonostante il suo pseudonimo, Tschoudy è scoperto ed imprigionato a Napoli dai papalini. Perché a Napoli? Perché lí fu il primo Venerabile della loggia il cui Gran Maestro era il Principe di San Severo, Raimondo di Sangro celebre alchimista! [...] Contro la Sua volontà furono pubblicate postume due opere: L’Écossais de Saint André d’Écoss e G.I.GE ou Chevalier d’Ecosse. Muore a Parigi il 25 maggio 1769 a soli 42 anni.