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Equipeco. Trimestrale di ricerca e documentazione artistica e culturale. anno V - n. 15 - 2008

Copertina del libro
€ 10,00
Versione stampata

in copertina
CARMINE MARIO MULIERE, La forza della Natura. Stazione S. Lucia FS Venezia, 2007
L'Arcobaleno Bianco
di Yoshiko Takama
Person of the Year. Futuro artistico per il Presidente
di Olga Gladkova
Tedidefar
di Marco Miglio
È in corso da marzo 2007 fino a febbraio 2009, l’IPY (International Polar Year), che coinvolgerà in osservazioni e ricerche, migliaia di scienziati di tutto il mondo, che si occuperanno di rilievi sullo stato delle regioni polari e delle loro interazioni con il resto del pianeta. Fra le molti navi e ricercatori di diverse nazioni che si sono recati al Polo Nord, la Documantary Workshop Co.[1] giapponese, ha organizzato una spedizione di 36 giorni nella zona ovest del Mare Polare Artico ad iniziare dal 26 luglio 2007, parte a bordo della nave di ricerca Luois St. Laurent, rompighiaccio della guardia costiera canadese, parte sull’isola Sisimalef, il cui suolo ghiacciato si sta sciogliendo, generando uno stato di crisi nelle profondità sommerse del mare.
Il produttore del documentario sig. Akinori Suzuki ha denominato Arcobaleno Bianco il fenomeno meteorologico che è riuscito a rilevare piú volte solo mediante l’uso della telecamera ad alta definizione, unico fra tutti i ricercatori.
L’Arcobaleno Bianco, conosciuto come Fog bow,[2] appare laddove c’è vapore acqueo che sale dalla superficie dell’acqua marina.
Il mare polare artico era una volta coperto dai ghiacci, sui quali nevicava, e che non lasciavano apparire la superfice dell’acqua. Oggi, il cambiamento climatico porta pioggia sui ghiacci, che, contribuendo a liquefarli, produce una nebbia che prende la forma di un arcobaleno senza colori ma interamente bianco. Su questa sua esperienza ho intervistato il sig. Suzuki alla fine del 2007 nel suo ufficio di Osaka