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Mitici approdi e paesaggi culturali. La Penisola Sorrentina prima di Roma

Copertina del libro
€ 28,00
Versione stampata

pp. 128 (186 ill. coll.) cm 12,5 x 28 rilegato in brossura
Saggio archeologico che analizza i siti e i reperti archeologici riguardanti la Penisola Sorrentina e l’Ager Stabiano. ‘Mitici approdi e paesaggi culturali’, titolo che induce a interrogarsi su entrambi questi due aspetti, due categorie trasparenti e insite nel guardare alla penisola sorrentina. Casomai ci si può chiedere come tali categorie siano vissute e interpretate dalla odierna sensibilità: la prima si aggancia al mito, la seconda testimonia il sovrapporsi di fenomeni naturali e azioni umane, momenti ed esperienze che per secoli si sono intrecciati e susseguiti formando un paesaggio di rara e nobile bellezza. Ciò segna le straordinarie caratteristiche naturalistiche, culturali e paesaggistiche di questa terra, protesa sul mare, che vanno lette e interpretate nelle scansioni del loro tempo storico. Il primo impatto è con il paesaggio. La contemporaneità conserva strette relazioni con l’Antichità, tuttavia quanto vediamo ai nostri giorni richiede un certo lavorìo di eliminazione delle superfetazioni per far riemergere gli scenari del mondo antico che si è andato modificando nei vari secoli fino ai nostri giorni. Incrocia questa situazione soprattutto chi arriva dal mare e guarda alle coste affollate con edifici che non sempre corrispondono a reali necessità e che talora disturbano le coste e la stessa rievocazione.
Brevi note sull’autrice: Maria Bonghi Jovino: Napoletana, professore ordinario di Etruscologia e Archeologia Italica, direttore del ‘Progetto Tarquinia’ della Università degli Studi di Milano. I principali poli di interesse sono le produzioni artigianali del mondo antico, la storia della Campania preromana, la civiltà etrusco-italica e la storia delle ricerche archeologiche sui popoli dell’Italia preromana. Partico-larmente significativi restano gli studi su Capua preromana, sulle città di Nola, Pompei e sulla necropoli di Vico Equense di cui ha dato l’editio princeps. Organizzatrice e curatrice di varie mostre (Gli Etruschi e Cerveteri, Milano 1980; Gli Etruschi di Tarquinia, Milano 1986; Gli Etruschi di Cerveteri, Milano 1986; Acque profonde, Tarquinia 1998; Oltre le Colonne d’Ercole, Milano 1999) ha partecipato a varie esposizioni (Gli Etruschi, Venezia 2000; Roma, Romolo, Remo e la fondazione della città, Roma 2000; Tarquinia. Una nuova storia, Tarquinia 2001). Premio Napoli, 1965. Premio Cardarelli 2001. (Scritto da: Raffaela D'Esposito)