Art evening at palazzo Margherita. A walk through the history and art collection of the Embassy of the United States of America in Rome
- Anno: 2006
- Autore/i: Embassy of the United States of America in Rome
- Catalogo: Gangemi
- Argomento: Architettura
- ISBN: 978-88-492-1027-9
- ISSN:
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 80
Contenuto:
Con queste poche righe intendo celebrare la bellezza di questo angolo della Città Eterna che è romano di nascita e americano di adozione. Il luogo in cui sorge questa legazione diplomatica fu infatti acquistato esattamente sessant’anni fa dal nostro governo ed adibito a sede dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma.
Sono d’accordo con il grande critico americano Bernard Berenson quando afferma di credere che “un vero amore per l’arte sia un dono, quanto il crearla; e può anche essere che entrambi scaturiscano dalla stessa sorgente mentale”. Dico questo per darvi subito un’idea di come io viva la quotidianità in questa ambasciata. Cerco di viverla, devo confessarvi, un pò da italiano. Il sapere di essere immerso in secoli di storia, di camminare, di lavorare nelle stanze in cui tanti personaggi illustri hanno risieduto e lavorato, mi riempie di energia. Quando salgo i gradini dei vari scaloni o il mio sguardo si posa sugli stucchi dei soffitti, il mio spirito si eleva e la gioia di rappresentare il mio paese nel paese dei miei antenati, mi riempie di orgoglio. L’arte, la sua eterna bellezza, è come la liberta’: un bene supremo. L’arte infatti é un’importante forza unificatrice e per questo abbiamo il dovere di conservarla.
Ci piace pensare, come dice Berenson, che amandola e quindi volendola conservare intatta per le generazioni future significhi in fondo un poco crearla. Ecco perchè abbiamo deciso di condividere con voi quanto di bello questa ambasciata contiene, nonché il lavoro svolto da molte generazioni di diplomatici americani per conservare, restaurare, abbellire i tesori di questo scrigno: architettura e opere d’arte, grandi sale, lunghi corridoi, stucchi, camini, statue, reperti archeologici, antiche aiuole, nicchie e gradinate. Se chiudete gli occhi potete immaginare il Principe Boncompagni Ludovisi meditare fra questi viali ombrosi o la Regina Margherita di Savoia colloquiare amabilmente con i feriti della Grande Guerra. Abbiamo sentito, da sempre, il compito di mantenere tutto questo per tutti noi e per le generazioni che verranno, quelle a cui con orgoglio potremo dire: l’arte é stato il faro che ci ha condotto anche attraverso tempi oscuri, sicuri che ciò che essa rappresenta costituisca uno dei valori fondamentali del nostro vivere insieme.
Ronald P. Spogli
Ambasciatore
With these few lines I would like to celebrate the beauty of this corner of the Eternal City, Roman by birth and American by adoption. The remarkable site of this diplomatic legation was acquired exactly sixty years ago by our government and established as the Embassy of the United States of America in Rome.
The great American art critic Bernard Berenson said that a true love of art is as great a gift as the ability to create it, with both acts springing from the same mental source. I share his thoughts to give you a glimpse of how I experience my daily life at the embassy. I try to live it, I must confess, somewhat as an Italian might. The knowledge of being immersed in centuries of history, of walking and working in the rooms where so many illustrious persons lived and worked, is a stimulus and an inspiration. When I descend a staircase or my gaze drifts up to the stuccoes of the ceilings, my spirit is moved and the thrill of representing my country in the land of my family’s origins fills me with great pride. The eternal beauty of art, like freedom, is a supreme gift. Art is an important unifying force, and for this reason we have a duty to preserve it.
We like to think, as Berenson said, that loving art and wanting to preserve it for future generations is a bit like creating it. That is why we share with you in these pages the treasures of our embassy, and the efforts of many generations of American diplomats to preserve and restore its riches: architecture and art, grand halls, long corridors, stuccoes, fireplaces, statues, archeological artifacts, ancient flowerbeds, niches and staircases. If you close your eyes, you can imagine Prince Boncompagni Ludovisi meditating along the paths or Queen Margherita of Savoy conversing with the wounded soldiers of the Great War. All along, we have been profoundly conscious of the duty of maintaining this beauty for all of us, and for the generations to come. To them, we can say with pride that art has been a beacon that brought us through dark times, with the knowledge that it represents one of the fundamental values that unites us.