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Clima e salute - XXIV Giornata dell'Ambiente

(Roma 5 giugno 2006)

Copertina del libro
€ 40,00
Versione stampata

M. Caputo – Introduzione
C. Tomasi – Bilancio di energia del pianeta Terra ed effettidi aerosol e nubi sul clima
V. Ferrara – Cambiamenti climatici e prevenzione del rischioclima
A. Travaglini, E. Sanapo – La diffusione di Ambrosia aRoma
C. Fanelli – La produzione delle micotossine in relazionea differenti condizioni ambientali
comunicazioni
L. Mara, M. Caldiroli, R. Carrara, P. Crosignani, B. Thieme(Medicina Democratica) – Per un futuro sostenibilequale crescita?
posters
R. Mortari – Biosphere and climate in the industrial age
P.P. De Prisco, C. De Prisco, C. Faruolo, F. Petitto –Capello: indicatore biologico di tossicità ambientale ecomportamento alimentare
A. Cimino, C. Artino, A. Oieni – Rischi idrogeologici e sanitari in aree urbane della Sicilia soggette a contami-nazione degli acquiferi: recenti risultati e rappresentazio-ni cartografiche in ambiente GIS
Michele Caputo
INTRODUZIONE
Buon giorno. Vi porto il saluto e l’augurio di buon lavoro da parte del Professor Conso Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei ed anche da parte dei soci dell’Accademia.
Il tema di questa Giornata Ambiente è interessante e complesso. In molti casi la salute fisica di uomini ed animali è certamente influenzata dal clima però, talvolta, deve passare attraverso la psiche. È il cosiddetto fenomeno di somatizzazione che, questa volta, vuol dire che si somatizza un clima che può essere buono per qualcuno ma cattivo per altri. Come un paio di scarpe strette che altera il modo di camminare con conseguenze su lontane articolazioni e nei tempi lunghi. La domanda è come il clima con le sue variazioni possa dar fastidio alla psiche. Le forme possono essere di tanti tipi ed, onestamente, ho sentito storie talvolta con motivazioni molto chiare e realistiche talora, invece apparentemente infondate; non essendo esperto non mi avventuro in un campo che per me sarebbe minato. Un dato certo è che fra le tante epidemie che affliggono l’umanità ve n’è una meno appariscente ma ugualmente pericolosa; si tratta della depressione tanto che al convegno del WHO tenuto a Toronto (Canada), nell’ottobre 2005, è stato diagnosticato che la depressione psichica è in forte espansione e nell’anno 2020 sarà la seconda più diffusa malattia della terra. Si è detto che spesso questo male oscuro è causato dal clima.
Perché vi parlo di questo? La ragione è che questo tema apparterrebbe al programma della nostra giornata: Clima e salute. Ma esso genera un problema che, se lo si vuol discutere va trattato a parte semplicemente per la varietà di competenze necessarie. Ad esempio occorrerebbero psicologi, medici, fisici, geofisici, biologi. La necessità di competenze multiple in un convegno di questo tipo mette subito in evidenza il teorema del punto unito e mi spiego.
Tanti anni fa l’Accademia tenne un convegno sull’uso del teorema del punto unito in economia (il teorema fu prima dimostrato dal matematico olandese Brower; in seguito nel 1930 Schauder dimostrò che il teorema vale per insiemi compatti e convessi in spazi ad infinite dimensioni localmente convessi). Non avrebbero dovuto esserci difficoltà in quel convegno con solo due tribù diverse di studiosi: economisti e matematici. Invece non andò.
in questo modo. Alla fine si riscontrò che gli economisti avevano parlato ai loro colleghi e non ai matematici. Così pure i matematici avevano parlato ai loro colleghi annoiando gli economisti. Questo aspetto fu così evidente a tutti che un socio dell’Accademia lo disse apertamente nella discussione che seguì alla fine del convegno ed anche lo scrisse negli Atti. Si è parlato tanto di interdisciplinarità e tutti sono d’accordo ma, quando si tratta di metterla in atto, allora si trovano difficoltà insormontabili, ed io mi chiedo se sia colpa dell’interdisciplinarità o colpa nostra che non sappiamo collaborare.
Da questa conclusione ebbi l’idea che il teorema del punto unito, in quel convegno, invece di unire, divise i matematici dagli economisti. Il rischio del punto unito potrebbe addirittura portare caos se si dovesse affrontare l’organizzazione di questo fantomatico convegno che interessi clima, psiche e salute. Se volessimo addentrarci in questo campo, occorrerebbe una riflessione molto approfondita.
Per quanto riguarda il clima del passato ricordo alcuni cicli italiani
Inizio Fine Durata
Buono 300 a.C. 450 d.C. 750
Scadente 400 d.C. 700 d.C. 300
Buono 750 d.C. 1150 d.C. 400
Scadente 1150 d.C. 1300 d.C. 150
Buono 1300 d.C. 1550 d.C. 250
Piccola età glaciale 1550 d.C. 1850 d.C. 300
In merito alla piccola età glaciale ed ai suoi effetti sulla salute, direi meglio gli effetti sull’esistenza delle persone, voglio ricordarvi che nel 1569 a Bologna, circa 10.000 persone soffrirono prima e poi morirono a causa della carestia dovuta al maltempo, circa 30.000 morirono in Romagna. Queste variazioni climatiche in epoche lontane con effetti devastanti testimoniano che il clima, per sua natura può avere variazioni rilevanti e non è semplice distinguere fra cause naturali ed altre, eventualmente attendibili, cause.