Giorgio Cavallo - Vol. 240
- Anno: 2008
- Autore/i: Aa. Vv.
- Catalogo: Accademia Nazionale dei Lincei
- Argomento: Biologia
- Collana: Atti dei Convegni Lincei - ACL
- ISBN: 978-88-218-0991-0
- ISSN:
INDICE
Comitato Ordinatore
P rogramma
G . Chieffi - Introduzione
G. Vecchio - Il Prof. Cavallo e il fermento culturale degli anni di Napoli
G. Forni - Giorgio Cavallo e la nascita della ricerca in immunologia in Italia
P. Cappuccinelli - Il ruolo del Prof. Giorgio Cavallo nello sviluppo della microbiologia
G. Bussolati - La complessità degli anni del Rettorato del Prof. Giorgio Cavallo
G.F. Azzone - Dal passato al futuro: le trasformazioni della ricerca
F .J. Ayala - Malaria’s history: a phylogenetic investigation
G. Fadda - Mycobacterium tuberculosis in era postgenomica: progressi e nuove sfide
O.J. Plescia - Host-tumor interaction: implications for cancer therapy
Introduzione di Giovanni Chieffi
Ho accolto senza esitazione l’invito dei Soci Forti e Cappuccinelli aintrodurre questo intenso pomeriggio dedicato a ricordare Giorgio Cavallo,
nostro illustre Socio, cui ero legato da una lunga affettuosa amicizia, rinsaldata
dai vincoli di parentela che mi uniscono alla sua gentile Consorte
Ornella, qui presente con i figli Giovanni e Rossana. Amicizia che risale
ai tempi dell’immediato dopoguerra, quando ci s’incontrava nei laboratori
della Stazione Zoologica di Napoli, l’Acquario per noi napoletani, il
«tempio della scienza» per Benedetto Croce. Entrambi eravamo al seguito
dei nostri rispettivi Maestri, Luigi Califano e Giuseppe Montalenti, Maestri
accomunati da una mentalità aperta, internazionale, di grande stimolo per il
mondo accademico e per la ricerca. Entrambi amavano scrivere, raccontare,
organizzare seminari, convegni per innescare i processi della ricerca. Ma soprattutto
li accomunava il grande rispetto per la cultura intesa come nuovo
umanesimo capace di integrare le scienze con la cultura umanistica. Erano
gli anni del ritorno alla Stazione Zoologica di studiosi da ogni parte del
mondo per riprendere le loro ricerche in fruttuosa collaborazione. E su quel
periodo napoletano ci si soffermava spesso con grande nostalgia nei nostri
incontri mensili all’Accademia con il compianto Socio Alfredo Ruffo, illustre
biochimico, anche Lui protagonista della vita accademica napoletana.
In questo ambiente privilegiato il Nostro andava forgiando la sua preparazione
scientifica. E questo periodo viene descritto da Giorgio in modo appassionato,
direi commovente, nel suo libro autobiografico C’era una volta
l’Istituto (1). L’Istituto che fu di Gino Galeotti, di Vittorio Scaffidi, di Pietro
Rondoni, di Francesco Pentimalli, ma per Giorgio Cavallo fu soprattutto
l’Istituto di Luigi Califano. Al Maestro Giorgio fu legato da profondissimi
sentimenti di stima e di affetto. Gli stessi sentimenti di stima e affetto che
Gli sono stati ricambiati dai suoi numerosi Allievi che oggi sono qui riuniti
per ricordarNe le doti scientifiche e umane che Lo distinsero.
(1) G. Cavallo, C’era una volta l’Istituto. Momenti e figure della ricerca scientifica tra
guerra e ricostruzione, Bastogi, Foggia 2001.
Dopo diversi anni trascorsi in laboratori stranieri (in Belgio, in Germania
e negli Stati Uniti), Giorgio giovanissimo vinse il concorso alla Cattedra
di Microbiologia. Dopo alcuni anni trascorsi all’Università di Sassari,
si trasferì prima a Pisa e poi a Torino dove, oltre a fondare l’Istituto di Microbiologia,
fu Rettore per nove lunghi anni dal 1975 al 1984, prodigandosi,
tra mille difficoltà con entusiasmo e spirito di servizio per lo sviluppo dell’Università.
I suoi interessi scientifici spaziarono in vari campi della fisiologia
batterica, per poi soffermarsi sulla ricerca immunologica, inizialmente
indagando sul complemento. Di ritorno dagli Stati Uniti Giorgio estese le
sue ricerche sulla immunogenicità degli acidi nucleici, sul riconoscimento
immunitario delle cellule neoplastiche, sul ruolo degli interferoni nella risposta
immunitaria. Ricerche che sono ancora attivamente portate avanti dai
suoi numerosi Allievi.
La sua vivacità intellettuale lo portò a interessarsi di filosofia, giornalismo,
critica dell’arte. Fu egli stesso raffinato pittore lasciandoci quadri
pregevoli, oggetto di apprezzate mostre.
Giorgio Cavallo fu partecipe appassionato della vita politica. Certamente
la frequentazione giovanile della casa di Benedetto Croce influenzò la
sua formazione liberale, ai cui principi informò il suo impegno nel sociale.
Partecipò attivamente alla vita della città di cui divenne cittadino adottivo,
essendo stato ripetutamente eletto nel Consiglio Comunale di Torino.
Ho appena accennato alla vita di Giorgio, vissuta in piena laboriosità.
Ci sono stati, certo, momenti difficili, le ansie, le delusioni, ma nel complesso
era riuscito a costruirsi una vita libera e bella. È così che mi piace
ricordare Giorgio a me e ai numerosi Colleghi e Amici che Lo stimarono e
Gli vollero bene.
Ringrazio tutti i convenuti per la partecipazione a questa Giornata in
ricordo di Giorgio Cavallo. Anche a nome di tutti Soci Lincei desidero
esprimere in questa sede, ancora una volta, la grande tristezza per la Sua
scomparsa, unendoci al cordoglio della moglie Ornella Chieffi e dei figli
Giovanni e Rossana.