7. Questioni pompeiane ed altri scritti di Raffaele Garrucci.
- Anno: 2008
- Autore/i: CLAUDIO FERONE - LAURENTINO GARCÍA Y GARCÍA
- Catalogo: Scienze e Lettere
- Argomento: Archeologia vesuviana
- Collana: Collezione archeologica
- ISBN: 978-88-88620-55-8
- ISSN:
In 8°, 240 pp., illustrazioni in b/n e colori.
Le Questioni pompeiane furono pubblicate a Napoli
nel 1853 dal dotto gesuita Raffaele Garrucci. Il libro,
diventato rarissimo e introvabile persino nel mercato
antiquario, ebbe sin dal suo apparire “indole...litigiosa”,
come lo stesso autore amò definirlo.
Sono pochi i
pompeianisti che lo citano eppure l'autore in queste
poche pagine ebbe il pregio di affrontare diverse
questioni di rilevante importanza fino allora non mai
trattate né chiarite.
Gli va inoltre riconosciuto i primato
cronologico di diverse identificazioni di strutture e
monumenti pompeiani che reggono ancora oggi a
distanza di oltre 150 anni della loro esposizione.
Insomma in molti di questi capitoli il Garrucci ci
appare come un anticipatore di alcune delle tesi poi
sostenute dai più autorevoli studiosi di Pompei. E va
riconosciuto, ad onta delle critiche, talora violente,
mosse ai suoi studi, che il suo approccio agli studi
pompeiani era corretto, convinto com'era che la “scienza
archeologica” era la “scienza critica per eccellenza.
Abbiamo colto l'occasione brindata dalla ristampa
delle Questioni pompeiane per ristampare qualche altro
articolo del Garrucci, particolarmente significativo e
talmente raro nella versione originale da renderne
difficile, altrimenti, allo studioso la consultazione.
Naturalmente la nostra non è una semplice ristampa
degli scritti ma una edizione commentata con note che
spiegano i punti a volte oscuri del Garrucci e con
richiami bibliografici il più precisi e aggiornati possibili.
Siamo certi che gli studiosi di Pompei sapranno
apprezzare queste glosse chiarificatrici. La presente
edizione propone inoltre una piccola biografia
sull'autore e un importante contributo sul valore
scientifico degli studi pompeiani del Garrucci.
Collezione Archeologica, 7