Corradini memorial day - Vol 40
Roma, 19-20 ottobre 2006
- Anno: 2008
- Autore/i: Aa. Vv.
- Catalogo: Accademia Nazionale dei Lincei
- Argomento: Chimica
- Collana: Fondazione Guido Donegani
- ISBN: 978-88-218-0990-3
- ISSN:
FDG - 40
INDICE
Comitato Scientifico
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Programma
S. Carrà – Parole di saluto »
L. Nicolais – Intervento del Ministro per le Riforme e l’Innovazione
nella Pubblica Amministrazione
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G. Allegra – Un allievo e amico ricorda Paolo Corradini
H.-H. Brintzinger – Corradini’s discoveries foundations of
recent developments
.
B. Lotz, D. Alcazar, A. Thierry – Crystal structures of
polyolefins: building on Paolo Corradini’s legacy
.
L. Porri – The stereospecific polymerization of diolefins at the
Politecnico di Milano
.
L. Resconi – Metallocene catalysts for 1-Butene polymerization
W. Kaminsky – Polypropylene nanocomposites by in-situ
polymerization with metallocene catalysts
.
C. De Rosa, F. Auriemma – Understanding the crystal structures
and properties of polymers. The teaching and heritage
of Paolo Corradini
. .
G. Guerra – Polymeric frameworks for molecular packaging »
M. Vacatello – Computer simulations of polymer-based nanocomposites
L. Cavallo – Modeling of stereospecific polymerizations: the
legacy of Paolo Corradini
F. Tessitore – Il mio ricordo di Paolo
S. Califano – Intervento
Presentazione di Sergio Carrà
È per me un onore aprire questo Convegno dedicato al professor Paolo
Corradini; direi anche un piacere se l’evento non fosse amareggiato dal dolore
per la sua recente scomparsa. È però un piacere vedere riunite in questa
aula molte persone, fra cui illustri scienziati e ricercatori. A tutti rivolgo il
mio più cordiale benvenuto e a coloro che parteciperanno al Convegno in
qualità di oratori un profondo ringraziamento.
Paolo Corradini è stato uno degli scienziati che hanno contribuito in
modo determinante allo sviluppo e alla affermazione della chimica macromolecolare,
per cui sono convinto che la partecipazione a questo Convegno,
ispirato all’attività da lui svolta, sarà per tutti motivo di profonda gratificazione
intellettuale.
In questo mio breve intervento non posso fare a meno di menzionare
alcuni aspetti della vita di Paolo Corradini, lasciando ad altri oratori, che
hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, il compito di recare testimonianze
più vive ed esaurienti. In particolare vorrei ricordare tre momenti
diversi, tutti contraddistinti da alto impegno culturale e morale.
Il primo di essi si riferisce al dopoguerra quando Paolo, giovane laureato
in chimica, arriva al Politecnico di Milano per unirsi al gruppo di ricerca
di Giulio Natta, cui successivamente sarebbe stato assegnato il premio
Nobel. Non credo di sbagliare se definisco quel periodo un momento magico,
poiché tutto il Paese era percorso da un fermento di idee e iniziative,
derivanti dalla volontà e dall’orgoglio di volere uscire dallo squallore e dalla
marginalità postbellica. La chimica italiana è stata un’importante protagonista
di quella rinascita culturale e industriale che aveva il baricentro in Milano.
Paolo Corradini ne è stato partecipe contribuendo in modo significativo
alla scoperta rivoluzionaria della sintesi di polimeri con una configurazione
ordinata. È stato affermato che con essa l’uomo ha carpito alla natura
uno dei suoi privilegi. Non è mio compito ricordare il profondo contenuto
scientifico di tale scoperta e la ampia ricaduta che ha avuto nella preparazione
industriale del polipropilene isotattico, che avrebbe in breve acquisito
un ruolo egemone nel panorama mondiale dei materiali polimerici.
Il secondo momento si riferisce a Paolo Corradini, professore di Chimica
a Napoli presso l’Ateneo Federico II. In un ambiente fertile di giovani
qualificati e pieni di entusiasmo ha creato una vivace ed agguerrita Scuola di
chimica macromolecolare che in breve tempo avrebbe occupato nel mondo
una posizione di primo piano. Anche se la chimica dei polimeri in Italia era
nata, era cresciuta e si era irrobustita nel Nord del paese, il suo linguaggio
stava lentamente perdendo l’accento lombardo per acquistare le colorite sfumature
del dialetto partenopeo. Questa capacità di trasferire e rilanciare un
settore scientifico di rilievo da una Università ad un’altra costituisce una
prerogativa della vera cultura, e rappresenta un modello ormai smarrito
nella nostra Università, sempre più provinciale perché troppo succube degli
interessi e dei privilegi locali. In questo Convegno alcuni degli allievi di
Corradini confermeranno l’alto livello raggiunto dalla Scuola napoletana dei
materiali polimerici.
Il terzo momento è quello crepuscolare che vede Paolo Corradini tornare
alla sua Roma natia e partecipare con impegno ed assiduità alle attività
dell’Accademia dei Lincei. È l’occasione per noi coetanei membri
dell’Accademia, di incontrarci periodicamente, fruire della compagnia reciproca,
dare inizio ad attività culturali diversificate e ricordare con nostalgia
i momenti passati. Spesso in compagnia della inseparabile moglie Brixie
alla quale rivolgiamo il nostro profondo cordoglio e che invitiamo affettuosamente
a voler fare ancora parte del nostro Sodalizio, alleviando così la
tristezza dovuta alla perdita di un caro amico.