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Conoscere Capri 5/2007 - Studi e materiali per la storia di Capri

Oebalus, a cura di: Marco Amitrano, Eduardo Federico e Carmelina Fiorentino

Copertina del libro
€ 15,00
Versione stampata

Capri 2007, 176 pagine
STUDI E NOTE Marco Amitrano, Filippo Barattolo, Marina D’Alessandro, Maurizio Fedi, Bartolomeo Garofalo La Grotta del Pisco di Anacapri Rosaria Ciardiello Abitare a Capri in età romana: il complesso residenziale di Gradola Eduardo Federico Un paradiso fra le fontane e la selva (Acquaviva, Marucella, Truglio, Campo di Pisco-Vallanova, Gasto) Michail Talalay Cartoline da Capri. Dall’isola all’Impero Russo Maura Cetti Serbelloni Capri 2000-2006: che cosa dicono le statistiche del turismo PROFILI Maurizio Gnerre Jakob von Uexküll e Capri RECUPERI Dieter Richter Il colera a Napoli nel 1884 e la vita a Capri in quarantena RECENSIONI
C. Fiorentino, Norman Douglas e i Cerio: note da un’amicizia (Anna Maria Palombi Cataldi) E. Kawamura, Alberghi storici dell’isola di Capri (Guido Borà)
Riassunti degli interventi
Marco Amitrano, Filippo Barattolo, Marina D’Alessandro, Maurizio Fedi, Bartolomeo Garofalo La Grotta del Pisco di Anacapri (pp. 11-27). L’isola di Capri è caratterizzata da un gran numero di grotte, alcune delle quali sono state utilizzate dall’uomo nel corso del tempo con diversa finalità. Fra le tante cavità poste lungo i versanti dell’isola questo articolo intende illustrare la Grotta del Pisco, situata nel Comune di Anacapri: la sua posizione rispetto al livello del mare fa supporre sua utilizzazione in passato una da parte dell’uomo; ciò è confermato dal ritrovamento di alcuni reperti, attribuibili all’Eneolitico, nel corso di ricognizioni effettuate nella grotta a partire dal 1941. Attraverso un rilevamento topografico sono stati dedotti gli elementi morfologici principali della grotta nonché gli aspetti salienti della sua evoluzione; è stata inoltre applicata la tecnica georadar, un tipo di indagine geofisica non invasiva, al fine di stimare lo spessore del deposito che ha riempito parzialmente la grotta e oggi ricopre buona parte del piano di calpestio. I dati sulla Grotta del Pisco offrono una documentazione completa utile per eventuali futuri studi archeologici. Rosaria Ciardiello Abitare a Capri in età romana: il complesso residenziale di Gradola (pp. 29-45). Il complesso architettonico di Gradola, posto al di sopra della nota Grotta Azzurra ed esplorato dal 1883 in maniera non sistematica, è stato oggetto di due interventi condotti dalla Soprintendenza Archeologica delle Province di Napoli e Caserta: nel 1983 un’opera di intenso diserbo nell’area sistemata a pineta, nell’ultimo tratto della strada carrabile, ha consentito di conoscere meglio le strutture più occidentali; nel 1998 sono stati condotti veri e propri saggi di scavo a seguito dei quali sono emerse interessanti strutture che lasciano immaginare un complesso residenziale di grandi dimensioni aperto a mare e che hanno confermato l’importanza e la ricchezza della struttura. Eduardo Federico Un paradiso tra le fontane e la selva (Acquaviva, Marucella, Truglio, Campo di Pisco-Vallanova, Gasto)(pp. 47-69). Si delinea un quadro topografico-toponomastico dell’area di Capri che va da Marucella a Gasto, un’area in cui si alternano sorgive (Marucella, Acquaviva, Truglio), piane agricole (Campo di Pisco-Vallanova), un castagneto (Gasto). Nel riproporre ed esaminare microtoponimi oramai scomparsi dall’uso (Pezzaforte, Vignola, Capaccio, vicinale Campodipisco), si ha l’occasione per fare il punto sull’origine etimologica di microtoponimi quali Marucella, Truglio, Vallanova, Gasto e Le saittere. Ne emerge ancor più nettamente un quadro fondato sulla dialettica campagna/bosco, acque buone/acque cattive, cultura/incultura. Michail Talalay Cartoline da Capri. Dall’isola all’Impero Russo (pp. 71-77). Nella Russia sovietica l’immagine dell’irraggiungibile isola di Capri poteva essere percepita attraverso le tante cartoline che, spedite da Capri al tempo dell’Impero russo, si trovavano nei negozi di Leningrado. L’articolo recupera alcune di queste cartoline offrendo un documento inedito che da un lato conferma le nostre conoscenze sull’ambiente turistico della Capri degli inizi del Novecento, dall’altro fa luce sulla percezione dell’isola da parte del turismo elitario russo prima della Rivoluzione. Maura Cetti Serbelloni Capri 2000-2006: che cosa dicono le statistiche del turismo (pp. 79-99). Pur nella ormai tradizionale assenza di strategie di sviluppo, la crescita turistica di Capri sembra destinata a proseguire: negli ultimi sei anni sono aumentati sia gli esercizi ricettivi sia il movimento turistico. Due le principali novità: la comparsa sull’isola della ricettività complementare e la ripresa del turismo internazionale, che cresce più di quello italiano e rappresenta una quota sempre maggiore degli arrivi e delle presenze soprattutto negli alberghi di alto stellaggio. Prevalentemente per effetto del turismo pendolare cresce però anche il movimento portuale, che nel 2005 ha sfiorato i cinque milioni di persone con medie giornaliere nei mesi estivi francamente preoccupanti. Capri sembra dunque ancora la stessa, o quasi. E viene voglia di dire che va bene così, anche se qualche dubbio sui connotati e sulla qualità del ‘paradigma’ caprese ancora rimane. Maurizio Gnerre Jakob von Uexlüll e Capri (pp. 101-117). Jakob von Uexküll (1864-1944) è stato un grande biologo estone che ha operato a livello internazionale, principalmente in Germania. La sua originale prospettiva sulla vita degli esseri viventi, e in particolare su quelli marini, lo ha portato ad avviare fin dai primi anni del Novecento tematiche ecologiche ed etologiche. Fu maestro di Konrad Lorenz e amico di personalità del mondo intellettuale europeo come Rilke e Benjamin. Fu il fondatore della prospettiva bio-semiologica sulle forme comunicative esterne e interne degli organismi viventi. Tale prospettiva ha assunto un rilievo crescente nel corso degli ultimi decenni nell’ambito della semiotica e anche, di riflesso, nell’antropologia. Fin dagli anni ’20 frequentò Capri dove trascorse alcuni lunghi periodi e divenne amico di Axel Munthe. Morì e fu sepolto sull’isola nel 1944. Dieter Richter Il colera a Napoli nel 1884 e la vita a Capri in quarantena (pp. 119-151). Si presenta in traduzione italiana un documento inedito, scritto originariamente in Tedesco, relativo alla vita dell’isola di Capri durante i mesi di ‘quarantena’ imposti dalle autorità per fronteggiare l’epidemia di colera (settembre-novembre 1884). Si tratta di una memoria, lasciata nel libro delle firme degli ospiti dell’hotel Pagano, dell’imprenditore viennese Eduard Fischer von Röslerstamm (1839-1904). È uno spaccato, acuto e divertente, della vita sociale dell’isola di fronte alla paura del contagio, una paura che accentua la ‘chiusura’ della comunità locale, ne ingrandisce la grettezza culturale e provoca le perplessità dell’ospite austriaco che vede nell’imposizione della ‘quarantena’ un atto di miopia politica ed economica. Recensioni C. Fiorentino, Norman Douglas e i Cerio: note da un’amicizia (Anna Maria Palombi Cataldi) E. Kawamura, Alberghi storici dell’isola di Capri (Guido Borà)