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Archeologia e topografia della Regione II (Celio) - Un aggiornamento sessant'anni dopo Colini

Copertina del libro
€ 42,00
Versione stampata

Collana: Lexicon Topographicum Urbis Romae - Supplementa
Numero Pagine: 120 - Illustrazioni: 73 ill.

Premessa; Le origini; Le mura repubblicane; Culti e santuari; La Regione II e la sua descrizione; Strade; Acquedotti; La propaggine dei SS. Giovanni e Paolo; La propaggine di S. Gregorio; La propaggine di Villa Celimontana; Dalla Navicella al Laterano; La depressione del Capo D’Africa; La propaggine dei SS. Quattro e la pendice verso l’Esquilino; Conclusioni; Addendum; Abbreviazioni bibliografiche. Il volume si propone di aggiornare, a più di sessant’anni dalla sua pubblicazione, la fondamentale opera di Antonio Maria Colini “Storia e topografia del Celio nell’antichità” (Città del Vaticano, 1944). Non viene preso in considerazione l’intero colle Celio, inteso dal punto di vista “orografico”, ma quel settore urbano che corrisponde probabilmente - nella visione di Colini stesso - alla Regione II della suddivisione augustea della città, cioè alla parte centrale e a quella occidentale dell’altura, comprese le sue pendici. L’indice segue la ripartizione per materie contenuta già nel volume del 1944, e quindi si articola prima per argomenti generali e per tipologie urbanistiche e architettoniche (mura, santuari, strade, acquedotti, ecc.), poi per contesti topografici (la propaggine di S. Gregorio, la valle del Caput Africae, ecc.). Per ciascuno di tali ambiti vengono sinteticamente prese in esame - per il periodo che va dalla seconda guerra mondiale ad oggi - sia le nuove interpretazioni e analisi della bibliografia scientifica, sia le scoperte archeologiche, edite e inedite. Nel suo insieme il libro si propone di innestare, nel filone degli studi di topografia romana (del quale Colini fu uno dei grandi protagonisti), le acquisizioni della metodologia di indagine stratigrafica, che è stata utilizzata di recente sul Celio per estese ricerche di archeologia urbana (Ospedale Militare, Piazza Celimontana). Le novità principali riguardano - oltre ai siti appena citati - quei complessi nei quali si sono svolte, negli ultimi anni, significative attività di restauro delle Soprintendenze, accompagnate da sondaggi, documentazioni e studi: dalle imponenti fondazioni paleocristiane dei SS. Giovanni e Paolo (con le sottostanti case romane affrescate), di S. Stefano Rotondo e dei SS. Quattro Coronati, ai resti delle grandi residenze dell’aristocrazia tardoantica.