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Rivista Italiana di Archeoastronomia IV - 2006

Copertina del libro
€ 32,00
Versione stampata

Collana: Rivista Italiana di Archeoastronomia - Numero Pagine: 200 - Illustrazioni: ill. in b/n -
Sommario: M.G. Amadasi, V. Castellani, La coppa Foroughi: un atlante celeste del I millenio a.C.; V. Castellani, Tivoli: Villa Adriana, Rocca Bruna e Astronomia; N. Vlora, Gli orologi stellari dell’antico Egitto; N.R. Vlora, R. Falagario, E. Giordano, S. Bari, Orientamenti astronomici in alcune cattedrali della Terra di Bari; A. Dallaporta, L. Marcato, India antica. Orientazione e corrispondenze celestidi edifici e abitati (cenni); E. Calzolari, A.M. Ottavi, Niolu (Corsica): da Roger Grojean alla paleoastronomia; M. Codebò, Archeoastronomia in Val di Fassa (TN); A. Gaspani, TARA. L’antica residenza dei re d’Irlanda. Aspetti di astronomia e geometria sacra antiche irlandesi; S. Cernuti, La necropoli di Casalecchio di Reno e la ricostruzione del calendario agricolo celtico; L. Magini, I moti di Venere e le feste delle donne nel calendario di Roma antica; A. Gaspani, Il GPS in archeoastronomia. Comitato Scientifico: E. Antonello, A.F. Aveni, F. Bertòla, P. Calledda, F. Maria Carinci, V. Castellani, G. Foderà Serio, F. Ghedini, L. Godardt, M. Hack, M. Incerti, A. Lebeuf, G. Lilliu, P. Moscati, G. Pettinato, E. Proverbio, G. Romano, G. Rosada, R. Sriccoli, G. Traversari, N. Vlora Finalmente nasce in Italia una Rivista scientifica di Archeoastronomia. Alla fine dell'ultimo Congresso Internazionale su questo argomento, che è stato tenuto all'Accademia Nazionale dei Lincei, a Roma, nel maggio del 2000, fu proposta all'Assemblea l'idea di istituire una Società che potesse raccogliere gli studiosi di questa materia, provenienti sia dalle Università, sia dalle Soprintendenze Archeologiche. Il sodalizio, dal nome Società Italiana di Archeoastronomia (S.I.A.) fu ufficialmente fondato alcuni mesi dopo e la sede fu stabilita a Brera (Milano), presso l'Osservatorio Astronomico. Sotto la direzione del prof. Edoardo Proverbio e con l'aiuto del Consiglio Direttivo, il Comitato Organizzatore ha dato vita al primo Convegno Nazionale dalla S.I.A. all'Università di Padova, presso il Dipartimento di Astronomia, ed ha proposto anche la fondazione di una Rivista nella quale fossero raccolti i lavori italiani e stranieri, sia quelli esposti nei vari Convegni, sia altri, frutto di ricerche serie e accurate. A dirigere la Rivista, che oggi presentiamo, è stato nominato il prof. Gustavo Traversari, Accademico Nazionale dei Lincei, ben noto Archeologo dell'Università Ca' Foscari di Venezia, organizzatore, assieme al Prof. Giuliano Romano, del primo Convegno Internazionale di Archeoastronomia tenutosi all'Università Ca' Foscari di Venezia nel lontano 1989. Già nei vari Convegni Internazionali, che l'Accademia dei Lincei ebbe ad organizzare, s'era potuto vedere con grande soddisfazione il crescente interesse che l'Archeoastronomia stava suscitando nell'ambiente dell'Archeologia. Ricordiamo, tra l'altro, che il Presidente e organizzatore dei primi Congressi Lincei, in questo nuovo settore di ricerca, fu uno dei più prestigiosi archeologi italiani, il prof. Sabatino Moscati, prematuramente scomparso. PoichŽ gli intenti degli organizzatori di questi Convegni erano proprio quelli di allargare l'impegno del mondo archeologico e astronomico verso queste interessanti prospettive, s'è presentata subito l'idea di concentrare i risultati su un'unica Rivista, nella quale peraltro ogni studioso potesse facilmente reperire i lavori più importanti senza dover perdere molto tempo nel compulsare una grande quantità di Riviste sia di Archeologia che di Astronomia, ma anche di Storia della scienza. Ecco come è nata la Rivista, che oggi presentiamo. Una Rivista che pone, inoltre, come punto fisso, inderogabile, un severo esame, da parte di qualificati "referee", degli articoli presentati. La nuova Rivista vuole quindi iniziare a valorizzare tutte quelle ricerche condotte nel campo universitario o nei vari Centri di ricerca archeologica e astronomica italiani, ma anche stranieri, con l'auspicio che una più stretta e valida collaborazione internazionale sorga anche in questo particolare ambito scientifico.