Una nuova lettura dell'allegorismo cinquecentesco. Igne Natura Renovatur integra: dal Chaos alla redenzione in Giulio Romano
- Anno: 2007
- Autore/i: Sebastiano Giordano
- Catalogo: Accademia Nazionale dei Lincei
- Argomento: Iconografia
- Collana: Memorie Scienze Morali Storiche e Filologiche
- ISBN: 978-88-218-0979-8
- ISSN: 0391-8149
MSM 9/21/2 La complessa ricerca dell'autore di si propone di scoprire precise fonti letterarie e suggestive documentazioni figurative classiche, medievali e umanistiche che, acutamente correlate, forniscano per la prima volta un' analisi critica completa e ben articolata di uno dei più enigmatici dipinti allegorici dell'età dell'oro del Rinascimento italiano, dove l'artista - Giulio Romano di formazione raffaellesca - si rivela nutrito della consapevolezza umanistica di riscoprire la mitologia dell'Antichità classica con la fiduciosa di una nuova filologia testuale e iconografica. Splendido studio che raccoglie l'esame artistico e filologico su 228 opere iconografiche allegoriche. In 8°, pp., 419-716 +228 tavole f.t. RELAZIONE Letta ed approvata nell’adunanza dell’11 novembre 2005 sulla Memoria di Sebastiano Giordano, Una nuova lettura dell’allegorismo cinquecentesco. «Igne Natura Renovatur Integra: dal Chaos alla Redenzione» in Giulio Romano, presentata nell’adunanza del 16 giugno 2005 dal Socio Straniero C.L. Frommel. La complessa ricerca di Sebastiano Giordano si propone di scoprire precise fonti letterarie e suggestive documentazioni figurative classiche, medievali e umanistiche che, acutamente correlate, forniscano per la prima volta un’analisi critica completa e ben articolata di uno dei più enigmatici dipinti allegorici dell’età dell’oro del Rinascimento italiano, dove l’artista – Giulio Romano, di formazione raffaellesca – si rivela nutrito della consapevolezza umanistica di riscoprire la mitologia dell’Antichità classica con la fiducia in una nuova filologia testuale e iconografica. Articolando una vasta bibliografia, è ora possibile scandire un’innovativa interpretazione dell’immagine di una Allegoria che, pur facendo tesoro della cultura ermetica appresa dall’artista romano nella Città Eterna del primo Cinquecento, giunge a maturazione a contatto privilegiato con gli intellettuali e i rappresentanti delle Scienze naturali orbitanti nella prestigiosa corte ducale gonzaghesca di Mantova, in stretto contatto con la corte estense di Ferrara. L’Autore della Memoria ricostruisce le vicissitudini storiche inedite che l’opera d’arte qui analizzata ha subito nel corso di quattro secoli e mezzo e che hanno fatto sì che, dopo Mantova e Roma, il dipinto finisse per abbellire – pur restando del tutto incompreso nel suo messaggio mitologico-ermetico – una nobilissima dimora inglese, e, in ultimo, fosse acquistato dal prestigioso Institute of Arts di Detroit grazie alla munificenza di un facoltoso industriale statunitense. Dopo una breve premessa, il lavoro di Giordano è articolato in singoli excursus che intendono privilegiare la lettura di ogni dettaglio iconografico utilizzato dal pittore rinascimentale per delineare un itinerario filosoficamente pregno e destinato alla lettura iniziatica di un approfondimento spirituale nel difficile percorso della Vita nel Creato. Il tortuoso tragitto immaginifico viene a snodarsi fra pericoli paganeggianti sovrumani, dal significato arcano di “prove di purificazione” da superare per il raffinamento di un’intima nuova tempra, atta ad animare chi intenda portarsi fin verso lo stato di beatitudine escatologica. Memoria di Sebastiano Giordano Abstract. – The aim of this complex study by Sebastiano Giordano is to discover specific literary sources and suggestive figurative documentation – classical, medieval, humanistic and so forth – that, when accurately correlated, furnish attempt at a complete and articulated critical analysis of one of the most enigmatic allegorical paintings of the golden age of the Italian Renaissance. The artist – Giulio Pippi, commonly known as Giulio Romano, pupil and close associate of Raphael – even though nurtured by the humanistic awareness to rediscover the mythology of classical antiquity with confidence in a new textual and iconographical philology, is not afraid of reclothing the protagonists of ancient myths with new and hermetic allegorical meanings. The vast bibliography now makes it possible to scan an innovative interpretation of the image of an Allegory that, even though it values the hermetic culture with which the Roman artist became acquainted in the Eternal City of the early 1500s, reaches maturity through the privileged contact with the intellectuals and representatives of the natural sciences who gravited around the prestigious ducal court of Gonzaga in Mantua, when it was closely connected with the Este court in Ferrara. The author of the Memoir reconstructs the unpublished historical vicissitudes that the work of art analysed here has undergone in the course of four and a half centuries and which, after Mantua and Rome, caused the painting to end up decorating – even though its obscure mythological message was completely overlooked – an aristocratic English residence, and, lastly, to be purchased by the prestigious Detroit Institute of Arts thanks to the munificence of a wealthy American businessman. After a brief premise, Giordano’s work continues in a series of single excursus whose intent is to favour the reading of each iconographical detail used by the Renaissance painter to outline a philosophically meaningful itinerary. The initiatory reading is aimed at a spiritual scrutiny along the difficult path to Life in the Creation: from primordial Chaos to final Resurrection. The tortuous imaginative route twists and turns among superhuman pagan perils, here with the arcane meaning of “trials of purification” to be overcome in order to reach the refinement of an intimate new character, capable of reanimating those who intend to reach the state of golden eschatological bliss.