Federico II. De Arte Venandi cum avibus. L'art de la chasse des oiseaux
- Anno: 1995
- Autore/i: Aa. Vv.
- Catalogo:
- Argomento: Codicologia
- ISBN: 88-435-5217-3
- ISSN:
Formato:
608 pagine 400 immagini colore dimensioni 24x34 cm confezione cartonata
Descrizione dell’opera:
Ristampa in facsimile, in concomitanza con le ricorrenze Fridericiane, dello straordinario manoscritto custodito a Parigi presso la Bibliothèque Nationale, traduzione francese del celebre trattato venatorio di FedericoII; la nitidezza, lo stato di conservazione, la qualità delle miniature che illustrano l'opera, ancora più che l'edizione latina custodita presso la Biblioteca Vaticana, rendono il volume un documento prezioso per bibliofili, studiosi, appassionati dell'arte grafica. La trascrizione completa del manoscritto, insieme ad un apparato filologico rigoroso a cura di Laura Minervini, le note critiche di Hélène Toubert, completano un'impresa editoriale di eccezionale valore culturale e scientifico. "Sarà consentito al lettore non professionalmente competente soffermarsi ammirato e partecipe dinanzi all'orgogliosa 'intentio' del trattato venatorio: 'far vedere le cose che sono come sono (manifestare ea, quae sunt, sicut sunt)' il cui significato di laica sperimentazione è, di certo, rafforzato dalla poco successiva affermazione della necessità di essere 'dotto ed esperto' (doctus et expertus) nell'affrontare qualsivoglia ipotesi di conoscenza teorica o pratica" (Fulvio Tessitore).
Il più noto dei testi di falconeria medievali, composto dallo stesso imperatore Federico II , trádito attraverso sette mss. tra i quali un codice miniato fatto eseguire dal figlio Manfredi. Nella sua versione più estesa il testo si articola in sei libri suddivisi in 1384 capitoli.
Sommario:
Il I cap. rappresenta un vero e proprio trattato di ornitologia nel quale si parla delle varie specie di uccelli; il II introduce l’arte della falconeria; il III riguarda le diverse fasi dell’addestramento del falco al logoro e di quello dei cani che devono cooperare con essi; il IV è dedicato alla caccia alle gru col girifalco; il V alla caccia all’airone col falco sacro; il VI la caccia agli uccelli acquatici col falco pellegrino.