Codice d'Asti
- Anno: 1887
- Autore/i: Quintino Sella
- Catalogo: Accademia Nazionale dei Lincei
- Argomento: Antiquariato
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In 4°, 314 pp., con 6 tavole genealogiche delle famiglie nobili astensi, una tavola ripiegata a colori della repubblica d'Asti nel 1300, 4 tavole f.t.di miniature presenti nel Codice Malabaila. Come riporta lo stesso Sella nella sua Memoria, il Codice si compone di 40 fascicoli contenenti 380 fogli in pergamena, ed è corredato di numerose miniature e di una carta topografica che indica la posizione di 164 luoghi circostanti Asti e dei principali torrenti. La scrittura è una minuscola gotica e sembra opera di due copisti della metà del XIV secolo. In tutto il volume ricorrono spesso iniziali miniate, contornate di ricci e di ornati, secondo il gusto e le forme proprie del XIV secolo. Il Codice contiene 991 documenti che datano dal 1065, il più antico, al 1353, il più recente. 7 documenti risultano senza data mentre sono presenti circa 37 duplicati. Così Sella motiva la denominazione del Codice nella sua Memoria: "Indi è che noi chiameremo Codice Malabaila il prezioso monumento che l'Italia deve all'imperatore d'Austria, poiché si riferisce ad un originale, che nel 1353 si chiamava de Malabaila […]. Comunque sia, il nome di Malabaila, che noi proponiamo pel Codice oggi recuperato dall'Italia, ricorda una denominazione del secolo XIV, ed è un tributo di lode a chi conservava in quel tempo il prezioso originale con tanta cura, che l'opinione pubblica aveva dato a questo il nome di quello. " Il prezioso manoscritto medievale è oggi conservato presso l'Archivio storico di Asti ed è conosciuto sia come Codex astensis, sia come Cronaca Malabajla